Sette, al massimo nove minuti per portare a termine l'omicidio su commissione. Prende sempre più piede l'ipotesi che qualcuno abbia assoldato un killer per uccidere Ilenia Fabbri, la donna di 46 anni sgozzata sabato all'alba nella sua abitazione di Faenza, nel Ravennate e potrebbe esserci presto un identikit.
Mentre sembra tramontato il movente passionale, si valuta quello legato a interessi economici. Qualcuno voleva togliere di mezzo la quarantaseienne e aveva orchestrato tutto, studiando ogni minimo dettaglio a tavolino. «L'ipotesi che sia stata una rapina non la scartiamo completamente, è sul tavolo ma non è quella più accreditata - afferma il procuratore capo facente funzioni di Ravenna Daniele Barberini - Il compagno non c'era e non abbiamo niente sulla figlia e sull'amica. Con l'ex marito c'era il problema della separazione che si era protratta con dei problemi di carattere economico. Ci stiamo muovendo su tutti i livelli, sia dal punto di vista scientifico e sia continuando a sentire le persone, cercando telecamere e cercando immagini. Al momento non abbiamo raccolto nessuna immagine, ma stiamo cercando».
Secondo gli investigatori l'assassino potrebbe essere entrato dal garage con una copia delle chiavi, per poi salire al piano superiore, sorprendendo la donna che si trovava in camera da letto. La vittima avrebbe tentato inutilmente la fuga, ma il killer l'avrebbe finita in un vano adiacente all'autorimessa. Questo è quanto ipotizzato vista l'assenza di impronte dentro e fuori l'abitazione.
Ilenia sarebbe stata uccisa in un lasso di tempo tra 7 e 9 minuti con un profondo taglio al collo praticato da sinistra verso destra. Il killer avrebbe prima cercato di ucciderla in un altro modo, poi avrebbe afferrato il coltello da cucina con lama piatta trovato sul posto. Un'arma occasionale, che poi è stata maldestramente ripulita in un lavabo. Le indagini della squadra mobile scavano nel passato della vittima e nei suoi rapporti e hanno rivelato che la donna aveva in piedi una causa di lavoro con l'ex marito, con cui era in procinto di divorziare, da cui vantava a suo avviso compensi per 100mila euro dovuti al suo impiego nell'officina familiare. Ieri la scientifica ha compiuto un nuovo sopralluogo nell'abitazione a caccia di indizi.
Alcune tracce di sangue e ciocche di capelli trovate nelle stanze superiori testimonierebbero che Ilenia abbia cercato in tutti i modi di sottrarsi al killer professionista, ingaggiato per farla fuori, che sarebbe stato costretto a fuggire alle 6.10 del mattino, quando un vicino di casa si è attaccato al campanello dopo essere stato svegliato dalle urla, provenienti da quella casa. Nessuno però ha risposto.
Gli inquirenti hanno sentito a lungo l'amica della figlia della vittima che al momento del delitto era ospite nella casa: è lei l'unica che avrebbe intravisto la sagoma del killer in fuga e la sua testimonianza sarà utile per stilare un possibile identikit. La giovane, dopo essersi chiusa in camera temendo la presenza di un malvivente, ha chiamato la polizia. Secondo quanto appreso, avrebbe escluso che l'omicida possa essere qualcuno che lei conosceva.
Ieri mattina Arianna, la figlia della vittima, che al momento del delitto era partita con il padre, ha deposto un mazzo di fiori in ricordo della madre. La Procura bizantina, invece, ha ieri ha concesso il nulla osta ai funerali della vittima.
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