Roma - La conferma ufficiale ancora non c'è ma domani Berlusconi potrebbe incontrare Mattarella e Renzi. L'occasione è la cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile che ogni anno si tiene al palazzo del Quirinale. L'invito, naturalmente, è arrivato anche al leader di Forza Italia che, tuttavia, non ha ancora deciso se prendervi parte o meno.L'incontro con il capo dello Stato sarebbe un inedito posto che i due, Berlusconi e Mattarella, in passato si sono appena sfiorati o poco più. Proprio l'elezione del capo dello Stato era stato il casus belli che ha portato alla rottura del patto del Nazareno. «Niente di personale nei confronti della persona», ha sempre detto il Cavaliere che, anzi, nelle ore convulse di quella elezione al telefono disse a Mattarella «che lei ha la mia stima e la scheda bianca è un segno di rispetto». E l'altro, dall'altro capo del telefono, a giurare: «Non c'è nessun problema, sappia che sarò il garante di tutti». Insomma, i rapporti tra i due sono buoni anche se quasi inesistenti.L'ex premier non è mai salito al Colle mattarelliano se si esclude il giorno della cerimonia di insediamento del capo dello Stato, il 3 febbraio scorso. Allora Berlusconi era ancora costretto ai servizi sociali e arrivò a Roma con l'intenzione di tenere la bocca cucita. Quante cose avrebbe voluto dire... «Non vedo, non sento, non parlo», disse davanti ai corazzieri impettiti al plotone dei cronisti. Poi, non fu così. Ma tirò fuori tutta la sua ironia quando gli si parò davanti Renzi che voleva presentargli Padoan: «Spero non sia birichino come te...» disse il Cavaliere che riuscì a pescare l'eufemismo più morbido possibile nei confronti di chi l'aveva appena pugnalato alle spalle. E su Mattarella disse: «Mi sembra una brava persona, ha una bella immagine con i suoi capelli bianchi e il dono della concisione. Il che non guasta». Riferimento ai 32 minuti netti del discorso d'insediamento del capo dello Stato appena fatto a Montecitorio. In quell'occasione, però, Berlusconi non ebbe modo di salutare il nuovo presidente in maniera approfondita. Disse soltanto: «Sono abbastanza convinto che presto avrò udienza da lui». Invece no. Sono passati dieci mesi da allora e di acqua, sotto i ponti della politica ne è passata molta.
Il Cavaliere ha passato un anno ai servizi sociali e attende sempre che la corte di Strasburgo lo riabiliti completamente; il patto del Nazareno, irrimediabilmente slabbrato, in quei giorni non era ancora finito nel cestino della carta straccia; Verdini era ancora accanto al Cavaliere a cercare di ricucire i rapporti con Renzi; e, come disse a Nunzia De Girolamo (all'epoca ancora alfaniana, ndr) «Non ti avvicinare troppo perché non ho ancora capito se il patto regge o no». E Mattarella e Berlusconi, su tutto ciò, avrebbero di cui parlare.FCr- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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