Sesso perverso e bugie nel triangolo violento

Gli interrogatori della studentessa arrestata. Martina ha difeso contro ogni evidenza il fidanzato: "Lui non c'era"

Sesso perverso e bugie nel triangolo violento

Il «non detto» di Martina è nei messaggi, sequestrati a decine dagli investigatori, che documentano un triangolo un po' stupido e un po' perverso: lei, Alex, Pietro, accuse di coprofagia, gara tra i maschi «a chi ce l'ha più lungo». Quando è stato il suo turno di sedersi davanti al giudice, poche ore dopo essere stata fermata, Martina ha preferito arroccarsi nella sua verità, una versione fragile il cui unico obiettivo è prendersi tutta la colpa, salvare Alex, gettare su Pietro dopo l'acido muriatico anche tutta la rabbia del suo risentimento.

«Conosco Barbini Pietro, tra di noi c'è stata solo amicizia, sono stata una volta soltanto a casa sua, lui ha fatto delle avances molto esplicite, io non ci sono stata ma lui mi ha detto che avrebbe riferito agli altri che vi era stato un rapporto sessuale tra di noi, tutto ciò si è verificato a settembre 2012. Da quel giorno non ci siamo più rivisti se non in un'occasione a maggio di quest'anno quando ho ricevuto dei messaggi da Barbini Pietro che riferiva di avere contattato il mio fidanzato Alexander e di essere venuto a conoscenza di particolari intimi della mia relazione con Alexander che avrebbe divulgato a tutto il “Parini”, che è il liceo che ho frequentato. Dopo non ci siamo sentiti per mesi, ho solo ricevuto messaggi di scuse dal Barbini e gli auguri di Natale ai quali non ho risposto».

«Dichiaro di essere stata io a colpire il Barbini ieri pomeriggio con dell'acido muriatico che usavo per pulire in casa. A dare appuntamento al Barbini è stata un'altra persona di cui al momento non voglio fare il nome. Mi sono recata sul posto dell'appuntamento da sola e a piedi. Il Boettcher non era con me durante l'aggressione, non l'ho proprio visto. Mi sono determinata a compiere l'aggressione perché è dai tempi del liceo che il Barbini interferiva nella mia vita: mi telefona chiedendomi degli incontri, ricerca continui contatti con me, si inserisce nella mia pagina Facebook benché io l'abbia escluso più volte. Una volta mentre ero in compagnia del mio ex fidanzato Davide mi ha scritto un messaggio chiedendomi di andare a dormire da lui.

Non ho mai sporto denuncia per questi atti di molestie ma gli ho sempre fatto capire che mi faceva schifo (...), mi rendo conto della gravità del mio gesto ma l'ho fatto ugualmente. Sono stata vittima di violenze sessuale, l'autore era X. Sono in stato di gravidanza al primo mese».

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