Liberata D'Aniello, la prima donna nella Pan. Com'è il ruolo di speaker in rosa?
«Sì, sono stata la prima assegnata al 313esimo gruppo addestramento acrobatico e adesso ricopro l'incarico di capo sezione pubbliche relazioni e speaker durante le manifestazioni. È un'emozione ogni volta, sebbene sia un'attività che facciamo ogni fine settimana. Rappresentiamo colleghi che lavorano dietro le quinte 365 giorni all'anno per garantire la sicurezza del Paese. Per cui abbiamo anche la responsabilità di lavorare sotto i riflettori per rappresentare circa 40mila militari».
Da quante persone è composta la squadra delle Frecce Tricolori?
«Circa cento, non tutte ci seguono sempre alle manifestazioni. Solitamente a ogni appuntamento si sposta circa un terzo del gruppo».
Il penultimo speaker della Pan è stato Andrea Saia, che purtroppo è venuto a mancare di recente. Che ricordi hai di lui?
«Ho avuto modo di conoscere il tenente colonnello Saia, abbiamo lavorato insieme per qualche anno: è stato lui il vero speaker delle Frecce tricolori, per me. Quando ero piccola e avevo il sogno di fare questo lavoro questo incarico era ricoperto da lui».
Come ti trovi in un gruppo di tutti uomini?
«Non trovo nessuna difficoltà anche perché quando mi sono arruolata la forza armata era già preparata all'ingresso delle donne, entrate nel 2000. Quando sono entrata al gruppo ero sì la prima donna, ma i miei colleghi avevano già lavorato con colleghe donne prima negli altri reparti».
A un giovane che inseguisse il sogno di entrare nella Pan che diresti?
«Di inseguire il proprio sogno, di farlo con determinazione e di crederci tanto perché questo è l'unico modo per riuscire a raggiungere i propri obiettivi».
Vale la pena scegliere l'Aeronautica militare?
«Io lo rifarei altre cento volte».
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