Italia, l'allerta rossa continua: sei nubifragi ogni 24 ore

La piena del Po fa paura in Emilia e in Veneto Rischio valanghe in Piemonte e mareggiate in Toscana

Italia, l'allerta rossa continua: sei nubifragi ogni 24 ore

La morsa del maltempo non dà tregua all'Italia mettendo a nudo tutta la fragilità del nostro territorio ma anche delle infrastrutture spesso fatiscenti. L'allerta diramato dalla Protezione Civile per il rischio idrogeologico dovuto, a seconda delle aree interessate, da fenomeni estremi come le piogge eccezionali, il rischio valanghe e l'esondazione dei fiumi resta valido anche per oggi: rosso per Emilia, Lombardia e Veneto; giallo in altre otto regioni. Oltre i gravi disagi per le persone e la devastazione delle abitazioni Coldiretti sottolinea i gravissimi danni alle coltivazioni e tira un primo bilancio per novembre definendolo tragico. «A novembre in Italia ci sono stati 6 nubifragi al giorno con un numero di tempeste di pioggia, vento, trombe d'aria e grandine pari a più del doppio dello scorso anno, più 116 per cento -denuncia Coldiretti- Vere e proprie bombe d'acqua si abbattono su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico con 7.275 comuni a rischio per frane o alluvioni».

Liguria La regione più in difficoltà è al momento la Liguria dove i disagi non sono dovuti soltanto al maltempo ma anche alla disastrosa condizione di molte infrastrutture e degli snodi cruciali per il traffico. Data l'eccezionale quantità di pioggia caduta il terreno non è più in grado di assorbirla e il traffico è alla paralisi. Il governatore Giovanni Toti ha definito quella di questi giorni la peggiore ondata di maltempo subita dalla sua regione e l'autunno più piovoso dal 1953 a oggi. «È chiaro che il combinato disposto degli effetti di questa perturbazione con le decine di strade provinciali e comunali interrotte dalle frane e le due autostrade A26 a percorrenza ridotta e A 6 chiusa, determina una situazione straordinaria per cui servono strumenti di eccezionale portata sia legislativa sia economica» Toti ha paragonato l'emergenza a quella della tragedia del Ponte Morandi anche se fortunatamente non si sono registrate vittime. Il calcolo dei danni ammonta «ad oltre 400 milioni» e per questo la Liguria chiede che il governo stanzi i finanziamenti con un apposito decreto legge sul modello di quello per Venezia.

I fiumi Occhi puntati sul Po. Con l'Aipo, l'Agenzia interregionale per il fiume, che monitora la situazione e spiega che pur non essendo «la piena storica del 2000» allo stesso tempo «non si ci può permettere alcuna distrazione perché è una piena molto importante e evidenzia tratti di criticità elevata fin alla foce». In particolare si teme per Borgoforte nell'area del mantovano e anche per oggi a Pontelagoscuro, presso Ferrara. In Lombardia invece la situazione è andata migliorando già nella serata di ieri. Sotto osservazione sia il Seveso sia il Lambro monitorato costantemente ma messo in sicurezza grazie alle opere di regolazione e laminazione realizzate lungo il suo corso come ha osservato l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, che ha ricordato come «le opere di prevenzione messe in campo in questi anni da Regione Lombardia hanno ancora una volta evitato il peggio». L'allerta resta alta per il Centro-Nord.

Veneto La situazione resta complessa anche in Veneto: Oltre all'acqua alta a Venezia dove si prevede anche per oggi un picco fino a 1,50 si registra un allerta gialla per i bacini del Brenta. Anche qui desta preoccupazione il Po e per questo la Protezione Civile ha interdetto il passaggio lungo le aree golenali.

Rischio valanghe e mareggiate In montagna l'attenzione è tutta sulla neve e il pericolo valanghe dovuto agli sbalzi di temperatura.

Attenzione massima in Valtellina e Valchiavenna con le temperature in calo di circa 6 gradi rispetto a ieri e pioggia battente. Circa 300 persone sono ancora isolate nella zona degli Appennini in Piemonte. Codice giallo in Toscana per rischio mareggiate.

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