«Italia minacciata dal terrorismo»

La sicurezza preoccupa i vertici: «Riorganizzare al più presto le Forze armate»

RomaTerrorismo, la situazione «peggiora», il quadro internazionale «si sta velocemente deteriorando» e l'Italia «è minacciata». A lanciare l'allarme è il Consiglio superiore di Difesa, riunito in serata al Quirinale. Attorno al tavolo, insieme a Sergio Mattarella e Matteo Renzi, i ministri Gentiloni, Alfano, Padoan. Pinotti e Guidi e i vertici militari.

Il pericolo principale arriva ovviamente dall'Isis. Il Consiglio ha esaminato la situazione internazionale e, si legge nel comunicato finale, ha rilevato come «la perdurante offensiva Daesh, il moltiplicarsi dei conflitti e l'instabilità nella regione mediterranea e nel vicino oriente, le crescenti ondate migratorie, nonchè le difficoltà incontrate dalla comunità internazionale nella gestione delle crisi» stiano portando ad «un rapido e sensibile deterioramento in aree molto prossime all'Italia e all Europa».

Quindi, dopo una relazione di Angelino Alfano, «ha valutato i possibili riflessi della situazione sul territorio nazionale». Rischi alti, che spingono ad usare «con intelligenza e pragmatismo» le risorse, evidentemente limitate, «per prevenire prima anche che per reagire» e a limitarsi ad agire in alcuni settori.

Per cui, secondo il Consiglio di Difesa, «è necessario che gli sforzi siano concentrati sulle situazioni e sulle esigenze di più immediato e diretto interesse per la sicurezza nazionale, con realismo e concretezza». E cioè, Libia e Medio Oriente, oltre a un'attenzione più alta dei fussi migratori. «L'Italia - prosegue la nota - opera in seno alla comunità internazionale, con tutte le capacità di cui dispone, per la pacificazione e la stabilizzazione della Libia e, nello stesso tempo, per concorrere alla sconfitta dell'offensiva terroristica nei diversi teatri di crisi in cui essa si sviluppa e dai quali minaccia di investire il nostro stesso Paese».

L'altro capitolo riguarda la riforma delle forze armate e il sempre più difficile equilibrio tra i problemi di bilancio pubblico e le esigenze di sicurezza. Il progetto, illustrato da Roberta Pinotti, «ha evidenziato l'importanza delle attività che stanno svolgendo in questa fase gli Stati Maggiori e il segretariato generale della Difesa, attraverso i comitati e i gruppi di lavoro istituiti, per tradurre in proposte tecniche concrete i principi e gli orientamenti generali enunciati nel Libro Bianco».

Perciò, «in un quadro di riduzione della spesa pubblica, la razionalizzazione dovrà conferire impulso allo sviluppo delle componenti

operative, umane e tecniche dello strumento militare, finalizzandole al contrasto delle minacce che gli scenari di crisi prospettano al nostro Paese». Conclusione, «occorrono scelte chiare sul piano tecnico e organizzativo».

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