Non chiamatela Kate, chiamatela pure wonder-Kate. Perché basta sbirciare in qualsiasi reparto maternità del mondo per rendersi conto che anche la mamma più galvanizzata dagli ormoni (e qui tralasciamo chi è assalita dal baby-blues o dalla depressione), subito dopo il parto fatica a rendersi presentabile ai pochi stretti familiari e al personale medico che la circonda. Figurarsi se sarebbe pronta ad affrontare gli obiettivi fotografici di mezzo mondo. Ma lei è Kate Middleton, 36 anni, duchessa di Cambridge, moglie di William, secondo erede al trono di Gran Bretagna in linea di successione, e da 48 ore mamma di tre bambini da 0 a 4 anni. E quel mondo a cui si è mostrata raggiante, con sorriso di ordinanza, abito rosso, capelli ordinatissimi, orecchini di perle e tacchi, non ha potuto fare a meno di notare come appena sette ore dopo il parto naturale - sì proprio sette - con cui ha dato alla luce il suo terzogenito (maschio, di cui ancora non si conosce il nome) la duchessa fosse semplicemente impeccabile. Niente sbavature, anche dopo un evento tanto ordinario quanto titanico.
È lo stile di Kate, la conferma di come la commoner entrata a palazzo reale, pur non avendo sangue blu, sappia interpretare alla perfezione il suo ruolo, anche e soprattutto quando le costa mostrarsi, seppur per qualche minuto, all'intero pianeta in un momento intimo, esclusivo e difficile, quello che gran parte delle donne vorrebbe difendere dai riflettori. Così Kate si è attirata in un batter d'occhio gli elogi, ma soprattutto le critiche, dei media e degli internauti di mezzo mondo. Perché se da una parte la duchessa è la prova di un cambio di passo che riguarda la gravidanza e il parto - eventi naturali, che non vanno trattati come una malattia - dall'altro ha sollevato un'onda di disapprovazione che in sintesi può essere riassunte così: lei può. E può perché vive in un altro pianeta. Perché dietro al suo look c'è una parrucchiera personale, Amanda Cook-Tucker, e pure una stilista, Natasha Archer. Perché ora che è rientrata a Kensington Palace, la sua residenza nel cuore degli straricchi di Londra, lei - a differenza di milioni di altre donne nel mondo - avrà al seguito uno stuolo di aiutanti, lo staff reale a sua disposizione e la tata italiana più ambita al mondo, Maria Teresa Turrion Borrallo, che segue ovunque la famiglia reale. Un miraggio per tutte le altre comuni mortali. E non a caso le stesse polemiche esplosero in Italia quando Michelle Hunziker (era il 2013) si presentò alla conduzione di Striscia la notizia, anche lei solare e in perfetta forma, anche se ad appena tre giorni dalla nascita della secondogenita. Voleva, a modo suo, anche rappresentare un esempio. Ma la mossa (non necessariamente studiata) non funzionò. Passi per le copertine con il pancione in bella mostra, il tabù infranto per primo da Demi Moore e poi da decine di star, da Monica Bellucci a Natalie Portman a Serena Williams. Passi per le sportive come Valentina Vezzali, che ricominciò a gareggiare due mesi e mezzo dopo il parto e quattro dopo vinse i Mondiali di fioretto a Lipsia, era il 2005. Ma l'uscita pubblica a sette ore dal parto sembra davvero un po' troppo al popolo delle donne normali.
Wonder-woman Kate, insomma, è meravigliosa. Come lo era e lo è la Hunziker. E come Chiara Ferragni, che della sua immagine ha fatto trofeo e business, anche lei perfetta e sovraesposta nei suoi selfie da dare in pasto alla rete, anche dopo il primo figlio.
Ma cosa sono allora le donne che, al netto di tagli cesarei e complicazioni varie, devono cavarsela da sole? Qualcuna ricorda che, a differenza di Kate, l'uscita dall'ospedale è avvenuta in sedia a rotelle e per fare poche centinaia di metri è stato necessario fermarsi cinque-sei volte. E anche senza tutto ciò, poi sono iniziate le notti da urlo inversamente proporzionali alle visite dal parrucchiere. È la vita da comune mortali, baby. Ma viverla lontano dai riflettori può anche essere un vantaggio.
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