Il killer di Firenze sfidava i carabinieri: arrestato

Dopo aver ucciso un trans e una donna aveva chiamato il 112: «Avete trovato le mie sorprese?»

Marco Gemelli

Non è stato un gioco erotico, ma una decisione maturata col tempo fino a sfociare nel sangue: Mirco Alessi, l'uomo di 42 anni accusato di aver assassinato mercoledì a Firenze una donna e un trans, aveva deciso già che era arrivato il momento di uscire dalla ragnatela di ricatti e minacce in cui era rimasto imprigionato, uccidendo il suo amante il transessuale brasiliano Gilberto Manoel Da Silva, detto Kimberly - dopo aver ceduto a lungo alle sue continue richieste di denaro. Sarebbe questo, il movente di uno dei due omicidi avvenuti in un appartamento di via Fiume, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. L'altra vittima, la domenicana 27enne Mariela Josefina Santos Cruz, è andata incontro al suo destino quando ha aperto la porta della camera accanto a quella del trans, e si è trovata di fronte Alessi sporco di sangue con in mano l'arma del delitto. A raccontare agli inquirenti la dinamica dell'omicidio è stata una 25enne domenicana che solo per miracolo è riuscita a mettersi in salvo, gettandosi da una finestra al primo piano. «Ho visto uno sconosciuto pieno di sangue è la sua testimonianza che impugnava un coltello nella mano sinistra, passandolo poi a quella destra, dicendo che aveva fatto del male a Kimberly». Una volta scappato, l'uomo ha letteralmente sfidato le forze dell'ordine che erano sulle sue tracce, iniziando con loro un folle gioco che ha condotto in poche ore l'assassino attraverso quattro province toscane prima dell'arresto avvenuto nella tarda serata. Scappato dal luogo del delitto a bordo di una Citroen rossa, infatti, Alessi è prima tornato a casa a cambiarsi gli abiti sporchi di sangue, poi si è diretto verso Santa Croce sull'Arno, nel pisano, dove ha messo fuori uso l'impianto satellitare della sua auto per non farsi localizzare. È durante questo tragitto che l'uomo ha chiamato la prima volta il 112, sfidando i carabinieri a trovarlo e vantandosi della sua abilità nella fuga. Poi l'assassino ha fatto tappa in un piccolo centro del livornese, dove ha rubato la targa di un'auto in sosta e l'ha sostituita con quella della sua vettura. Da lì è arrivato a Cecina, sulla costa, dove ha strappato di mano il cellulare a una passante e credendo di chiamare i carabinieri, senza però accorgersi che non era partita la chiamata ha continuato a sfidarli parlando loro delle sue «sorprese» lasciate a Firenze.

La psicosi del ricercato si è allargata rapidamente a tutta la Toscana, con segnalazioni arrivate al 112 da diverse zone della regione. La corsa del fuggitivo è finita in tarda serata a Monticiano, nel senese, dove Alessi ha perso definitivamente la sua sfida coi carabinieri. Arrestato.

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