L'affondo del capo della Consulta: "Sicurezza? Inutili queste leggi"

Giorgio Lattanzi: “I reati sono in costante diminuzione e ciò nonostante ogni anno viene approvato un ‘pacchetto sicurezza’"

L'affondo del capo della Consulta: "Sicurezza? Inutili queste leggi"

Il capo della Consulta non si tira indietro. In una lunga intervista concessa ieri a La Stampa, Giorgio Lattanzi ha detto che “i reati sono in costante diminuzione e ciò nonostante ogni anno - se non addirittura più spesso - viene approvato un ‘pacchetto sicurezza’. Il che mi fa pensare che il problema sicurezza sia spesso enfatizzato dai media, diventando poi un tema politico. E mi fa anche pensare che gli interventi legislativi non servano, visto che si ripetono in continuazione”.

Secondo il giudice, “è più facile fare una legge che intervenire sui problemi reali. Più utile, ma certo più difficile, sarebbe agire sulle prassi, sui mezzi delle forze di polizia, sui tempi dei processi”. Presto la Suprema Corte dovrà esprimersi proprio sul dl Sicurezza, dopo il ricorso presentato da alcune Regioni. Lattanzi, però non teme eventuali polemiche che dovessero scatenarsi: “Sappiamo che è possibile, ma un giudice non deve preoccuparsi delle polemiche che le proprie decisioni possono suscitare”.

Non è un periodo semplice quello per i rapporti tra magistratura e governo. Gli scontri sono quasi all’ordine del giorno. Lattanzi fa una riflessione più ampia: “Il rapporto della Corte è con il legislatore e talvolta è faticoso - ammette - perché tra una sentenza che denuncia una criticità costituzionale e l'intervento legislativo richiesto per sanarla spesso passa troppo tempo e la ferita resta aperta. Queste criticità oggi sono più frequenti perché il ritmo intenso con cui si legifera incide negativamente sulla qualità delle leggi”.

Il giudice, però, non sembra apprezzare l’idea di un “bollino di costituzionalità” della Corte alle leggi del Parlamento: “Un controllo preventivo - afferma - è anch' esso problematico perché dare ‘un bollino di costituzionalità’ a una legge e poi eventualmente toglierglielo può a sua volta disorientare”.

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