Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Un po' quello che ha fatto finora l'Italia davanti ai tanti allarmi sulla possibilità di infiltrazioni terroristiche. E ora che il pericolo è alto se n'è resa conto pure la Francia. Il ministro della difesa francese Jean-Yves Le Drian definisce «serio» il rischio che i terroristi dello Stato islamico si infiltrino tra i profughi che dalla Libia raggiungono l'Italia meridionale per far perdere le proprie tracce quando, in alternativa, non trovano vitto e alloggio fornito dai contribuenti italiani, com'è accaduto a Merano, dove il referente di una cellula terroristica scoperta dal Ros, aveva ottenuto lo status di rifugiato politico, un appartamento e il sussidio sociale. Un altro schiaffo all'Italia dopo l'accusa del Pentagono che il nostro Paese non farebbe abbastanza nella lotta all'Isis. E dopo l'allarme della Nato sui troppi tagli alla Difesa del nostro governo.L'Italia nazione aperta spaventa l'Europa e il mondo. A nulla sono valse le inchieste aperte da diverse procure sullo sbarco di jihadisti in Sicilia per fare aprire gli occhi al governo italiano, che pure sa, visto che un anno fa il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni, a Londra per il vertice ristretto dei 21 ministri degli Esteri della coalizione internazionale anti-Isis, aveva ammesso che «ci sono rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall'immigrazione», aggiungendo però che «nessun Paese democratico può avallare confusione fra fenomeni migratori e terroristici». O, forse, sarebbe meglio dire che non dovrebbe sussistere confusione tra accoglienza e cieco buonismo, peraltro sordo agli allarmi. L'anno scorso anche il consigliere del governo libico, Abdul Basit Haroun, aveva rivelato che sui barconi l'Isis carica i suoi uomini per inviarli in Europa «perché la polizia europea non sa chi appartiene all'Isis e chi è invece un rifugiato». Per Le Drian c'è «urgente necessità» di una soluzione politica alla crisi in Libia per contrastare l'espansione dell'Isis. Questa volta non si sa solo che i jihadisti vengono via mare, ma si conosce il luogo di approdo. È Lampedusa, tra le mete più probabili, visto che, come ricorda lo stesso ministro francese, dista solo 350 km dallo Stato islamico. I controlli ci sono ma, da cittadini, viene da pensare se, stando ai dati di Europol citati dal quotidiano Guardian, sono almeno 10mila i migranti minorenni non accompagnati scomparsi dopo l'arrivo in Europa, e di questi 5mila in Italia. Come fanno a sparire nel nulla? Alcuni si saranno ricongiunti ai familiari, altri si ipotizza che siano finiti in mano ai trafficanti di esseri umani. Lo ha detto Brian Donald, funzionario Europol. E ci sono le prove che bimbi arrivati in Germania e Ungheria sono stati sfruttati sessualmente.Per il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone i dati di Europol rivelano le «lacune del nostro governo sul versante delle strategie in tema di immigrazione». «Senza un'attenta opera di prevenzione e contrasto alle azioni criminali dice - il nostro Paese non potrà mai dirsi all'altezza dei compiti».
E aggiunge che la convinzione del governo che «tutto va bene» è contraddetta spesso perché la via emergenziale adottata non potrà sostituire mai competenti strategie di medio-lungo periodo». Basti ricordare che i poliziotti si sono ridotti a «pseudo-anagrafi», tra identificazioni e permessi di soggiorno, a scapito dell'attività info-investigativa su immigrazione e tratta di vite umane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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