Landini esce allo scoperto con la sua "coalizione sociale" anti Renzi

Il segretario della Fiom apre il cantiere della "coalizione sociale". All'incontro presenti Emergency, Arci, Libera e molte altre sigle

Landini esce allo scoperto con la sua "coalizione sociale" anti Renzi

Il leader della Fiom, Maurizio Landini, lancia il cantiere per la "coalizione sociale all'insegna di questo slogan: "La politica non è proprietà privata". Sono queste le parole, in grassetto, contenute nella lettera che Landini ha inviato ad associazioni, simpatizzanti e iscritti alla Fiom per fondare "una coalizione sociale" alternativa a quella dei partiti esistenti. Il testo della lettera è stato distribuito all'incontro, a porte chiuse, in corso Trieste a Roma, per dare vita a una "coalizione sociale" alternativa al Pd di Matteo Renzi. Gli organizzatori, Landini in primis, tengono bene a precisare che non si tratta di creare un nuovo partito. Lo scopo, tuttavia, è prettamente politico. All'iniziativa hanno risposto diverse sigle, tra cui Arci, Giustizia e Libertà, Articolo 21, Emergency, Libera e singoli membri di altre reti sociali. Presenti anche rappresentanti di alcune categorie professionali come avvocati, farmacisti e dottorandi di ricerca. Si segnala la partecipazione di un rappresentante politico vero e proprio, la senatrice ex M5S Maria Mussini.

L'incontro di oggi arriva dopo mesi di dibattiti, accompagnati da critiche e polemiche sull'opportunità di dare vita a un soggetto politico nuovo guidato da un leader sindacale. L’assemblea prepara la manifestazione del 28 marzo a Roma contro il Jobs Act e la partecipazione del sindacato a quella organizzata da Libera a Bologna, il 21 marzo, contro le mafie. Una coalizione sociale che nasce, spiega Landini, da una certezza, "che la politica non è proprietà privata" e da due assunti, "la fine del lavoro" e quello secondo cui "la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa" con cui è stato creato "lo spettro di un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa" e che sta scatenando "una guerra tra poveri". Per questo, scrive ancora Landini, "serve superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme". È questo "lo spirito innovativo" su cui si fonderà la nuova coalizione sociale, "indipendente e autonoma", puntualizza ancora, per la quale, sabato, potrà già essere possibile "individuare punti di programma condivisi» per una «visione nuova del lavoro, della cittadinanza, del welfare e della società".

Sandra Bonsanti, di Giustizia e Libertà, osserva che "c'è bisogno di una coalizione sociale. Questo è un movimento d'opinione che farà anche delle cose concrete. Non diventerà un partito". Paolo Perrino, membro di Spin Time Action, una delle associazioni invitate all'incontro, sottolinea che ci vuole per forza un alternativa ai partiti perché il futuro non sia né cemento né fango. Renzi si è perso la capacità di interpretare i bisogni sociali. Landini sta già in politica".

Il capogruppo alla Camera del Pd, Roberto Speranza, intervenuto a Bologna al convegno di Area Riformista, osserva che "la soluzione a questo sistema politico non può essere una nuova sinistra antagonista che nasce dalle urla televisive di Landini, ma la soluzione è avere più sinistra nel Pd e nella nostra azione di governo.

La parola scissione non esiste - ha detto ancor Speranza - non fa parte del vocabolario del Pd". Speranza ha invitato a cercare una soluzione all’interno del partito, perché, ha concluso "fuori ci sono Grillo, Salvini, Berlusconi: un quadro inquietante".

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