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L'assedio dei dem a Salvini E ora Zingaretti va da Fico

Pd a tamburo battente: "Venga in Parlamento". Il segretario smentisce la corte ai 5S, ma prepara la trappola in Aula

L'assedio dei dem a Salvini E ora Zingaretti va da Fico

Il caso Savoini e il presunto finanziamento da Mosca alla Lega - ancora tutto da dimostrare - sembra aver dato nuova linfa al Partito democratico. Almeno su una cosa i dem hanno ritrovato unità: nell'attaccare Salvini e chiederne le dimissioni.

Da giorni il Pd vuole che il vicepremier riferisca in Parlamento. E al no del leghista - "Non vado a parlare di fantasie", ha ribadito -, ieri sono arrivati pure a occupare la commissione Affari costituzionali alla Camera. Una situazione che sembra avvicinare i dem all'ala sinistra (e manettara) del Movimento 5 Stelle. Le voci si rincorrono e sembra trovare conferma nel voto a Ursula von der Leyen in Parlamento.

"Smentisco l'ipotesi di un governo Pd-M5s, come si teorizza", si affretta a dire ai giornalisti Nicola Zingaretti, "Se ci sarà una crisi di governo, la nostra posizione è e rimane quella di ridare la parola agli italiani con le elezioni anticipate".

Ma che ci siano almeno i presupposti per un asse "grillodemocratico" è innegabile. E infatti proprio al più ortodosso dei pentastellati si è rivolto questa mattina il segretario Pd, che ha chiesto un faccia faccia con Roberto Fico proprio per insistere sulla convocazione in Aula di Matteo Salvini. "Ringraziamo il presidente della Camera, che non avendo ancora ottenuto alcuna risposta dal governo, ha reiterato questa mattina la richiesta che il ministro dell'Interno riferisca in aula sul caso Russia", ha detto Zingaretti, "Ora sia la Camera sia il Senato chiedono al governo di riferire sui fatti di Mosca".

Pur di portare il vicepremier nell'Emiciclo, il Pd è disposto a tutto, persino a fare ostruzionismo al decreto Sicurezza bus: "Se il ministro Salvini non ha nulla da nascondere, non scappi, così come è già scappato dai processi", dice Graziano Delrio.

Il 24 luglio ci sarà però Giuseppe Conte in Aula a riferire del caso. Dal canto suo Matteo Salvini ha negato di voler andare in Parlamento: "Ci vado a rispondere di cose reali", dice, "C'è un'inchiesta? Vada avanti l'inchiesta". Lo ha detto Matteo Salvini a margine della visita al gattile del Verano parlando dell'indagine della procura di Milano relativa a presunti fondi neri dalla Russia a favore della Lega. "Chiudano l'inchiesta - ha detto Salvini - siamo assolutamente tranquilli. Aspettiamo con ansia la chiusura".

Salvini ha detto inoltre di non essere preoccupato, "anzi oggi è una bella giornata in fatto di risultati di lotta a mafia, camorra e 'ndrangheta con le operazioni delle nostre forze di polizia che sono il top mondiale". A proposito poi del possibile coinvolgimento di suoi collaboratori nell'inchiesta milanese, Salvini ha commentato: "Se c'è un reato sono intransigente, se ci sono chiacchiere no"

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