Riforma lavoro, Renzi: "Sindacati contro di me? Non è un problema"

Il premier è tornato a parlare di riforma del mercato del lavoro e a ribadire che nuove elezioni non servono. E assicura: "No a nuove tasse"

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi

In un'intervista concessa a Bloomberg Tv durante la sua visita negli Stati Uniti, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è tornato a parlare di lavoro, dicendo di rispettare "le idee dei sindacati", ma anche che "dobbiamo assolutamente investire" su un nuovo modello di mercato del lavoro, per aiutare l'occupazione.

Dell'argomento aveva già parlato in un'intervista al Wall Street Journal, in cui aveva chiarito: "Se i sindacati sono contro di me, per me non è un problema", spiegando che forse la cosa gli farà "perdere le prossime elezioni ma è più importante non perdere un'opportunità".

Nuove elezioni, ne è convinto, non sono necessarie. Renzi ha ribadito che "non è il momento" e che il suo governo punta a stare in sella fino al 2018, per sfatare l'approccio italiano "di tipo tradizionale: ok abbiamo un problema, andiamo alle elezioni".

Prima che si torni a votare, per il presidente del Consiglio è necessario "cambiare la legge elettorale per dare un chiaro messaggio su chi sia il vincitore e il perdente". E servono riforme, perché "dobbiamo cambiare l'Italia" e senza di queste "non possiamo cambiare l'Europa".

Critiche, nell'intervista al Wsj, anche alle politiche di

538em;">austerity, che "senza crescita sono un errore". E una certezza sui tributi: "Escludo assolutamente la possibilità di nuove tasse in Italia".

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