Per un'azienda di pulizie di Porcia, cittadina con poco più di 15mila abitanti in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, la nazionalità dei dipendenti conta più dell'esperienza ed è tra i primi requisiti. «Impresa di pulizie ricerca personale: si assumono due donne con esperienza, età superiore ai quarant'anni, automunite, serietà». Ma soprattutto - ed è la prima richiesta avanzata dal possibile futuro datore di lavoro - «nazionalità italiana». È stato questo particolare requisito a scatenare il putiferio. Uno sbarramento che sa di razzismo. O forse vuole solo essere una scrematura a monte per la qualità del lavoro da offrire.
La ricerca del personale, che pare essere urgente, è stata affidata a semplici fogli bianchi, formato A4, appesi ai muri della città. Secondo quanto riportato sul volantino, si assumono due donne con esperienza e referenze, disponibili ad accettare un impegno che sarà concentrato nella fascia del primo mattino, dalle 6 alle 9 e per sei giorni la settimana. Ma il primo requisito è quello incriminato, la nazionalità necessariamente italiana. Una richiesta non da poco, che ha alimentato i malumori nelle aspiranti lavoratrici che si sono sentite discriminate, ma anche mal di pancia nei seguaci del «politicamente corretto».
E la stessa azienda «Arte pulizia e servizi» non si aspettava certo un simile clamore, non fosse altro perché la ditta di pulizie di Porcia, ha tra i suoi addetti anche diverse persone straniere, di origine sia comunitaria sia extracomunitaria. Ed infatti la richiesta del: «Basta che non sia straniero», è stata fatta specificatamente da un cliente che non vuole extracomunitari, ma solamente addetti alle pulizie di nazionalità italiana.
Il motivo? Gli stranieri - secondo lui - non avrebbero abbastanza esperienza e soprattutto lavorerebbero meno bene degli italiani. Una richiesta non isolata, fanno sapere dall'azienda di pulizia, avanzata anche da altri clienti che non vogliono extracomunitari. E visto che l'impegno deve essere soddisfatto in tempo breve, l'azienda di pulizia ha tappezzato la cittadina con il volantino per trovare al più presto dipendenti con i requisiti richiesti.
Certo è che questa ricerca di personale sarà anche un bel banco di prova per accertare quante donne, quarantenni ed italiane che spesso si sentono tagliate fuori dal mondo del lavoro, risponderanno all'annuncio. Un annuncio additato come razzista ma che invece è solo un modo per soddisfare la richiesta di un nuovo cliente. Perché si sa che chi paga ha sempre ragione.
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