Legge elettorale, il M5S apre al dialogo: "Scriviamo le regole con il Pd"

Trattative serrate sulla riforma: il testo base atteso per giovedì. I grillini: "Niente premio di coalizione". Ma i dem: "Intesa solo sul maggioritario"

Legge elettorale, il M5S apre al dialogo: "Scriviamo le regole con il Pd"

Continuano le trattative sulla legge elettorale. Questa, riferiscono fonti parlamentari, potrebbe essere la settimana decisiva. La dead line è giovedì: per allora è atteso il testo base in commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Dopo la proclamazione ufficiale di Matteo Renzi a segretario del Pd e il voto in Francia con la vittoria di Emmanuel Macron, è ripartito il confronto tra i partiti per cercare un compromesso accettabile sulla riforma di voto.

Il presidente della prima commissione, Andrea Mazziotti avrà in questi giorni una serie di incontri con gli "emissari elettorali" dei partiti per avere un quadro chiaro della situazione e trovare una sintesi tra le varie proposte di legge. Proprio giovedì Renzi potrebbe riunire i suoi per fare il punto e sbloccare la situazione. Si annunciano, dunque, quattro giorni di frenetici contatti e incontri per trovare la quadratura. Entro giovedì è atteso a Roma anche Silvio Berlusconi, altro indizio che ormai la partita elettorale si sta avviando verso la conclusione. "La legge elettorale si farà in tempi ragionevoli perché in fondo conviene a tutti", ha spiegato in una intervista alla reti Mediaset in occasione della visita a TuttoFood a Rho (Milano). "Noi siamo disponibili a ragionare su questa legge che deve avere un principio assoluto - ha spiegato -, deve portare a una maggioranza che rappresenti effettivamente la maggioranza degli elettori, mentre il sistema maggioritario, così come è stato concepito, porta al fatto e alla possibilità che una minoranza possa governare contro la maggioranza degli elettori, il ché mi sembra non sia democrazia".

A conferma del clima di dialogo, lo scambio di battute tra il Movimento 5 Stelle e i dem. "Se il vice presidente della Camera Di Maio e il M5S fanno sul serio e sono pronti ad assumersi fino in fondo la responsabilità di una legge elettorale condivisa, allora è possibile costruire in tempi rapidi un terreno di intesa", sottolinea Matteo Richetti, parlamentare Dem, facendo un'apertura di credito ai grillini. Pronta la replica dei cinque stelle: "La proposta di Richetti ci sembra buona. Se la strada è quella dell'impianto maggioritario con premio alla lista, noi ci siamo", assicura un esponente di primissimo livello. In casa dem, però, c'è scetticismo sulla reale volontà dei grillini di trovare un accordo.

I grillini vorrebbero partire dal Legalicum, il testo uscito dalla sentenza della Consulta sull'Italicum, ma sarebbero disposti a discutere di eventuali correzioni "nell'ottica della governabilità, che significa che uno vince le elezioni e può realizzare un programma elettorale". "L'unica cosa che io non toccherei - spiega Luigi Di Maio in una intervista a Rtl - è il premio alla lista, perchè se cominciamo a fare il premio alla coalizione finiamo per fare come Prodi con Mastella o Berlusconi con Fini".

Per il Pd, come sottolinea il renziano Richetti, è importante conservare, anche per le liste, "un impianto maggioritario che garantisca governabilità". Insomma "nessun ritorno a logiche da 'proporzionale' e restituzione di un risultato chiaro rispetto alle scelte dei cittadini".

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