Legittima difesa, il M5s frena: "Servono adeguate valutazioni"

Inizia la battaglia del centrodestra al Senato. Ma Bonafede: "No liberalizzioni armi". FI tuona: "Schiaffo agli elettori"

Legittima difesa, il M5s frena: "Servono adeguate valutazioni"

Questa mattina la commissione Giustizia al Senato ha incardinato i disegni di legge sulla legittima difesa. Il relatore dei cinque provvedimenti assegnati alla seconda commissione è il presidente Andrea Ostellari (Lega). Nei prossimi giorni si svolgeranno alcune audizioni. Entro questa sera i gruppi dovranno indicare i nomi di coloro a cui chiedere un intervento sul tema. A quanto si apprende, con molta probabilità verrà presentato dal relatore un testo base da cui far partire una discussione. Nel futuro documento - riferiscono fonti di governo - probabilmente verranno ripresi gran parte dei contenuti del ddl a firma del senatore Massimiliano Romeo.

Oltre a quello della Lega a firma Massimiliano Romeo, altri due sono stati depositati da Forza Italia. Un'altra proposta è di iniziativa popolare, mentre la quinta è a firma di Fratelli d'Italia che ha riproposto un vecchio ddl già presentato nella scorsa legislatura. Al momento, il Movimento 5 stelle non ha presentato un suo ddl. E la sua posizione è quantomeno ambigua.

"In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti, dei testi presentati con attenzione e con saldi riferimenti nella giurisprudenza. Ciò è doveroso per il Movimento 5 Stelle, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini. Il nostro sarà un lavoro scrupoloso, di sintesi e ragionato nel solco delle garanzie Costituzionali, senza muoversi sull'onda emotiva", ha affermato il senatore M5s della commissione Giustizia Francesco Urraro.

Non si esclude un intervento da parte del governo sulla legittima difesa "per eliminare le zone d'ombra" dell'attuale normativa in materia. Il Guardasigilli Alfonso Bonafede, rispondendo al question time alla Camera, ha infatti affermato che "si vedrà" se un provvedimento per la revisione della materia "avverrà attraverso progetti di origine parlamentare o iniziative legislative governative. In alcun modo la realizzazione dell'obiettivo riformatore, per come concepito da questa maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione ed il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenze di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, per altro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità", ha dichiarato il ministro.

Forza Italia ha subito fatto sentire la sua voce. "L'annuncio di "approfondimenti" sulla riforma della legittima difesa, che noi preferiamo chiamare "diritto alla difesa", suona come un insulto al programma votato dalla stragrande maggioranza degli italiani alle ultime elezioni, quello del centrodestra. La Lega non dovrebbe tollerare questo rallentamento", ha tuonato Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia. "Forza Italia non cesserà di chiedere che sia dato immediato seguito all'impegno preso in campagna elettorale.

Il testo presentato dal nostro partito è estremamente approfondito, è stato oggetto di accurata valutazione e resta il più equilibrato. Nessuno vuole il far west, ma non è pensabile che la legge metta sullo stesso piano rapinatori e vittime. È ora che questo principio sia sancito dal Parlamento".

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