Roma Prorogate di un anno le sanzioni contro la Russia. Il Consiglio d'Europa ha ratificato una decisione già nell'aria ma che con tutta evidenza contraddice i tentativi fatti dal nostro governo di ammorbidire la posizione dell'Unione Europea nei confronti della Russia. Le sanzioni, insomma, resteranno valide fino al prossimo 23 giugno del 2019.
Il motivo alla base delle sanzioni è l'annessione, contestata dalla diplomazia internazionale, della Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Russia. Quello che agli occhi dell'Unione Europea è una violazione ai danni dell'Ucraina ha condotto a un piano di sanzioni molto dettagliato e preciso. Le sanzioni imposte dal Consiglio d'Europa includono il divieto di importare nei Paesi della Ue prodotti della Crimea e altresì proibisce a cittadini, società e imprenditori europei di investire in Crimea. È anche vietato fornire servizi turistici in Crimea, in particolare le navi da crociera hanno l'assoluto divieto di attraccare nei porti della penisola (se non in caso di emergenza).
Insomma proseguiranno le sanzioni che durano da quattro anni, vale a dire da quando la Federazione russa si è annessa la penisola formalmente ucraina a seguito di un referendum popolare dove il 97% degli elettori si era espresso per il ritorno alla Madre patria come era prima della Rivoluzione d'ottobre. L'Unione Europea ribadisce che non riconosce il risultato di quella consultazione popolare e continua a condannare questa annessione come «violazione del diritto internazionale».
In Italia c'è chi è contento e chi no. C'è chi esulta per un fronte «europeista» improvvisamente ricompattato e chi invece resta spiazzato da una linea che contraddice tutte le aperture che il nuovo governo giallo-verde aveva mostrato per il governo russo. «Dopo tanti proclami, il governo Salvini-Di Maio si allinea alla Ue su prolungamento sanzioni Russia per annessione illegale Crimea (presente Centinaio). Ha fatto bene: interessi Italia, economici e di sicurezza, si fanno in Europa, non rincorrendo da soli la benevolenza Mosca». Lo scrive su Twitter Benedetto Della Vedova presidente di Forza Europa, soggetto costituente di +Europa con Emma Bonino.
Di tutt'altro avviso il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, collega di partito di Gian Marco Centinaio, il ministro delle Politiche agricole ieri presente al vertice di Bruxelles che ha ratificato il prolungamento delle sanzioni. «È deleteria e irrazionale la scelta del Consiglio Europeo di rinnovare le sanzioni economiche europee alla Russia nella parte relativa alla Crimea - spiega Calderoli -. Una decisione politica contraria a quanto chiesto dall'Italia, e contraria anche alle aperture che arrivano dagli Stati Uniti, e che fa presumere il successivo rinnovo delle sanzioni economiche riguardanti tutta la Russia nei prossimi mesi».
Per
Calderoli si tratta di un «comportamento assurdo», e si augura che sia soltanto un caso isolato anche perché, dice, le sanzioni contro la Russia avallate dai governi Renzi e Gentiloni, alla fine danneggiano solo il nostro export.
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