La delusione di Berlusconi: una scelta inutile

L'ex premier archivia l'uscita del dirigente. Sul tavolo arriva il dossier flat tax

La delusione di Berlusconi: una scelta inutile

Roma - Nessuna reazione rabbiosa, nessun virgolettato al vetriolo fatto filtrare dallo stato maggiore del partito, nessuna stoccata magari portata in un guanto di velluto contro il vecchio compagno di tante battaglie politiche. Silvio Berlusconi è lontano da Roma, impegnato ad Arcore a portare avanti la trattativa con Bee Taechaubol per la cessione delle quote societarie del Milan e segue con scarso interesse l'atto finale del divorzio dei «verdiniani» da Forza Italia e la nascita di «Ala».

L'addio dell'ex coordinatore del Pdl, consumato allo scopo di «sostenere alla luce del sole il governo Renzi» non suscita in lui particolari emozioni. Il dolore e la delusione per la mossa del parlamentare toscano sono già stati elaborati da tempo, nel corso dei vari incontri che ha avuto con Verdini, incontri nei quali l'ex premier si è limitato a un lapidario «fai come credi, io Renzi non lo appoggio». La distanza politica tra i due da tempo risultava incolmabile, da quando il presidente di Forza Italia, con l'elezione non concordata di Sergio Mattarella, ha preso atto dell'inaffidabilità di Matteo Renzi. Al contrario Verdini ha deciso di non recidere l'antico legame con il premier fiorentino e anzi di rafforzarlo con un gesto politico forte.

Nei giorni scorsi Berlusconi si è limitato a qualche punzecchiatura di prammatica, «meglio soli che male accompagnati», «c'è chi è salito sopra Forza Italia come fosse un taxi», «nel partito rimane chi crede nella politica come servizio». In privato si è soffermato sull'inutilità della scelta verdiniana e sull'investimento sbagliato in un leader che ormai ha imboccato una parabola declinante. Dentro Forza Italia c'è chi si è lasciato sfuggire un giudizio duro sulla conferenza stampa, «non all'altezza della storia di Denis». Commenti ufficiali però ben pochi. Gianfranco Rotondi fa «gli auguri per la nuova avventura. Io resto con Berlusconi (che parteciperà al lancio della sua Rivoluzione Cristiana, ndr ) a mio rischio e pericolo». Berlusconi, però, pur deluso si tiene lontano dai commenti, curioso, dicono, di vedere se il nuovo drappello di sostenitori renziani riuscirà almeno a ottenere la modifica della legge elettorale - con il premio alla coalizione - così da poter formare una lista di sostegno centrista a Renzi, senza essere costretti all'ospitalità dentro le liste del Pd.

Sullo sfondo il presidente di Forza Italia continua a lavorare sulle ricette economiche da mettere in campo per il rilancio del partito (la prossima settimana Fi riunirà il suo stato maggiore a Palazzo Grazioli per un ufficio di presidenza). Negli ultimi giorni ha analizzato le ricette messe in campo da 38 Paesi che hanno adottato la flat-tax. Ha constatato con soddisfazione la ripresa di attività politica sul territorio con i vari appuntamenti organizzati a luglio e una agenda estremamente fitta per il mese di settembre.

Inoltre Berlusconi ha iniziato la dieta per farsi trovare in forma alla ripresa dell'attività politica quando - come ha annunciato - tornerà in televisione da cui manca ormai da molti mesi. Ieri infine ha concesso una lunga intervista sulla politica estera al quotidiano egiziano Al-Ahram , uno dei giornali maggiormente diffusi nel Paese delle piramidi.

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