Il ministero dell'Interno ha firmato ieri il decreto che rende operativa la sperimentazione del Taser, la pistola elettrica che sarà data in dotazione alle forze dell'ordine. Lo strumento sarà usato, come modalità iniziale, in 11 città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi. A utilizzarlo saranno polizia di stato, i carabinieri e la guardia di finanza.
Saranno trenta, almeno per il momento, i dispositivi da acquistare. Secondo quanto spiegato in un comunicato del Viminale, «la fase sperimentale seguirà un disciplinare che un apposito gruppo interforze sta mettendo a punto e sulla base del quale saranno formati le donne e gli uomini delle forze dell'ordine coinvolti nella prima fase di utilizzo».
«Il Taser è un'arma di dissuasione non letale - ha spiegato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini - e il suo utilizzo è un importante deterrente, soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni borderline laddove una misura di deterrenza può risultare più efficace e soprattutto può ridurre i rischi per l'incolumità personale degli agenti». «Credo che la pistola elettrica - ha proseguito - sia un valido supporto, come dimostra l'esperienza di molti Paesi avanzati, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera». Per snocciolare qualche dato, il Taser, oltre agli Stati Uniti, è in dotazione alle forze di polizia di circa 107 Paesi, tra cui Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya e in Europa in Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito. L'onorevole Gianni Tonelli (Lega), che da sempre si occupa di temi legati alla sicurezza nazionale, spiega che «il Taser è uno degli strumenti fondamentali per le forze dell'ordine che è stato mal interpretato dalla sinistra e che serve per prevenire il contatto tra le forze di polizia e le persone che hanno problematicità». «Ma che è utile anche per evitare conseguenze dannose alla persona che manifesta comportamenti aggressivi - prosegue -. La sinistra o il partito dell'antipolizia, come io lo chiamo, cerca di inibire l'azione. Questo è un risultato positivo del Viminale, su cui abbiamo puntato da anni, come il capsicum o le telecamere sulle divise degli agenti, strumenti che diano trasparenza ed efficacia all'operato dell'agente. È importante avere poche, ma chiare norme per regole l'ingaggio sull'utilizzo dello strumento».
Il Taser è una dotazione che rilascia scariche elettriche contro la persona che vuol offendere. È utile, soprattutto, in caso di aggressione e costituisce, comunque, un valido sostituto alle armi per la difesa non letale da parte delle forze dell'ordine. A differenza di una pistola o di un fucile, infatti, il Taser rende innocuo il soggetto che manifesta stati aggressivi senza procurargli particolari danni fisici.
All'estero è già una realtà ed è stato usato in Nazioni come la Francia o l'Inghilterra con particolare
successo soprattutto contro persone che sono in possesso di armi da taglio. Il vantaggio è proprio quello di riuscire a bloccare il malintenzionato senza ucciderlo come, invece, potrebbe avvenire con un'arma vera e propria.
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