Roma «Dobbiamo alzare di nuovo le saracinesche dei negozi, degli uffici delle botteghe delle nostre città, introducendo elementi di innovazione al passo con i tempi sia per i proprietari che per i conduttori». Così il senatore di Forza Italia, Franco Dal Mas, ha presentato una proposta di legge per il superamento della normativa sull'equo canone nelle locazioni commerciali a fronte di ristrutturazioni per l'efficientamento energetico da parte dei proprietari. «Penso alla durata delle locazioni 6+6 o 9+9 che deve scaturire, invece, da una libera contrattazione tra le parti e ad altre misure come quella per aiutare l'efficienza energetica degli immobili laddove si registrano carenze rispetto alla normativa di riferimento», ha aggiunto Dal Mas sottolineando che «serve una nuova normativa più snella e meno vincolistica, che riesca a incrociare la domanda con l'offerta, per promuovere anche l'intrapresa giovanile e delle startup».
La proposta di legge, quindi, punta a soddisfare le esigenze di tre diversi ambiti economici. In primo luogo, si incoraggiano gli interventi di efficienza energetica per gli immobili commerciali, che hanno performance energetiche più basse della media. In seconda istanza, si permette a domanda e offerta di incrociarsi con maggior facilità. I proprietari, infine, possono superare una legge come quella sull'equo canone che non è più adeguata alla realtà attuale. «Una deroga alla legge 392/78 esiste già - ricorda Dal Mas - ed è attualmente prevista per quei contratti di locazione con un canone annuo superiore ai 250mila euro, ossia grandi centri commerciali, grandi catene e multinazionali». Se la proposta di legge fosse approvata a trarne giovamento sarebbe, perciò, la piccola proprietà diffusa. Per questo Confedilizia ha appoggiato pubblicamente il progetto. «Stiamo vivendo una crisi generale del sistema, che va affrontata e la legge del 1978 non ha più senso in Italia», ha commentato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ricordando che «associare l'efficienza energetica con maggiore libertà contrattuale può portare a far rinascere tanti immobili che ora sono morti e favorire, in parte, la ripresa economica perché ovviamente nascerebbero attività commerciali o artigianali». Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, le compravendite di immobili commerciali hanno registrato un calo medio del 27% sul territorio nazionale con le flessioni maggiori nel Nord Est ( 41%) e nel Nord Ovest ( 26%).
«Vogliamo condividere questa proposta con la maggioranza e con le altre opposizioni perché si tratta di cinque milioni di immobili in cui passiamo il 50 per cento della nostra vita lavorativa», ha sottolineato il capogruppo azzurro al Senato, Anna Maria Bernini, evidenziando che è già stata chiesta la calendarizzazione del testo in quota opposizione.
Le saracinesche alzate, è il ragionamento di Forza Italia, fanno bene a tutta la collettività non solo in termini di creazione di posti di lavoro, ma anche perché un negozio aperto è un presidio sulle strade ed è sinonimo di maggiore sicurezza.
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