L'idea di Salvini: "Premio di maggioranza a chi ha un voto in più"

Matteo Salvini non vuole saperne di governi di scopo, fatti per scrivere una nuova legge elettorale. "Si può andare al voto con questa legge elettorale aggiungendo una sola riga: chi prende un solo voto in più ha la maggioranza garantita"

L'idea di Salvini: "Premio di maggioranza a chi ha un voto in più"

"Chi dice che bisogna fare una nuova legge elettorale, significa che ha due anni da perdere", osserva Matteo Salvini. "Se si va ad elezioni, si può andare con questa legge elettorale aggiungendo una sola riga: chi prende un solo voto in più ha la maggioranza garantita. Che sia una lista o una coalizione, io sono a disposizione". Sarà questa idea sul premio di maggioranza che riuscirà a mettere d'accordo Lega e M5S? Staremo a vedere.

Salvini ha parlato a Genova, a margine della visita ad Euroflora. "Altrimenti i governi di tutti per fare poco o niente non mi piacciono. Non sono per le vie di mezzo. O c’e un governo che fa politica per 5 anni, o c’è un governo che dura poco per andare a elezioni".

"Aspettiamo le scelte del Colle - ha detto ancora Salvini -. Io ho detto, senza voler forzare nessuno, che dal mio punto di vista e quello di milioni di italiani, che se c'è un governo, c'è tra chi ha vinto le elezioni. E quindi, l'unico governo possibile è quello tra centrodestra e cinque stelle su un programma concordato e condiviso'', che ''può mettere insieme la riduzione fiscale della flat tax con il sostegno con chi ha perso il lavoro come ipotizzato dai cinque stelle. L'unica altra soluzione - avverte il leader della Lega - è quella delle elezioni. Ma non elezioni tra sei mesi, otto mesi, 12-18 mesi, tutti insieme per tirare a campare. Assolutamente no, non è la strada per cui lavoriamo, anche se la Lega è quella che sta crescendo più di tutti e ci potrebbe convenire".

Chiedono a Salvini quando preveda le nuove elezioni, lui risponde così: "Spero di vederle tra 5 anni perché è giusto che gli italiani che hanno votato abbiano la prova del fatto che quello che abbiamo promesso in campagna elettorale, dall'abolizione della legge Fornero alla tassa unica al 15 per cento, è realtà. Da soli non ce la facciamo ma mi rifiuto di pensare a un governo che dipenda da 30-40 Scilipoti e dai loro umori diurni e notturni. Tocca agli altri dare una risposta". E dopo aver citato il nome "Scilipoti", è proprio lo stesso presidente di Unione Cristiana a rispondere: "Matteo Salvini ha dichiarato, parlando a Genova alla manifestazione organizzata da Euroflora, di non volere un governo in Italia che dipenda da 30, 40, 50 Scilipoti. Ricordo al leader leghista che le mie scelte del passato hanno evitato che l’Italia finisse nelle mani dei banchieri.

Questo atto di responsabilità non è stato dettato da motivi di potere, ma dal rispetto dell’articolo 67 della Costituzione. Sarebbe interessante inoltre confrontare i nostri rispettivi curricula vitae. Gli italiani valuteranno chi è l’uno e chi è l’altro”.

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