L'inventore dell'anno? È il papà (italiano) dei vaccini moderni

A Rino Rappuoli l'oscar dei brevetti: sue le scoperte contro la meningite batterica

L'inventore dell'anno? È il papà (italiano) dei vaccini moderni

È italiano l'inventore dell'anno. Rino Rappuoli, microbiologo considerato padre delle vaccinazioni moderne, ha infatti vinto il premio alla carriera nell'ambito della dodicesima manifestazione del European Inventor Award, svoltasi ieri presso l'Arsenale di Venezia. «La vittoria di Rappuoli significa moltissimo perché anche riassume un po' l'eccellenza che c'è nel nostro Paese, anche se molto spesso è nascosta» ha commentato in merito Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico intervenuto ieri alla premiazione all'Arsenale, per poi sottolineare come «l'innovazione sia nel Dna del nostro Paese» e, anche per questo, occorra spingere sulla cultura dei brevetti.

Il premio dedicato all'innovazione e alla ricerca è stato voluto dodici anni fa da European Patent Office, organizzazione internazionale con oltre 7mila dipendenti che, da 44 anni, si occupa di brevetti in territorio europeo con l'obiettivo di arrivare a gestire, quanto prima, gli agognati brevetti unici (un solo documento valido in tutti i Paesi aderenti e soggetto a una sola normativa) di cui si parla appunto da quattro decadi e il cui lancio e potrebbero essere ormai dietro l'angolo. Il riconoscimento premia le eccellenze internazionali nel campo della scienza e della tecnica che hanno contribuito allo sviluppo sociale, al progresso tecnologico e alla crescita economica. D'altro canto come spesso sottolineano da Epo, quella dei brevetti è un'industria che vale oro tanto che, secondo l'ultimo studio pubblicato, ha generato in due anni (solo attraverso le società «campioni») un giro d'affari superiore ai 2 trilioni di euro e ha creato 20 milioni di posti di lavoro

In questo contesto, «i vaccini e le tecnologie di produzione sviluppati da Rappuoli hanno reso il mondo più sicuro, hanno sconfitto diverse malattie e hanno creato un nuovo metodo per la creazione di vaccini», ha dichiarato Benoît Battistelli, presidente di Epo. Gli stessi vaccini hanno peraltro generato ricchezza. Si tratta di scoperte dall'immenso valore anche economico. L'anti meningite Bexsero, ad esempio, ha fruttato a GlaxoSmithKline detentore della licenza, 465 milioni di euro. Non solo. Secondo le analisi del Transparency Market Resarch il valore del mercato dei vaccini contro il meningococco è destinato a raggiungere, complessivamente, i 4 miliardi di euro nel 2022.

Più in dettaglio, lo scienziato senese è stato premiato per aver scoperto e lanciato una nuova generazione di immunizzazioni di massa che si sono dimostrate efficaci contro numerose malattie infettive dalla difterite, alla pertosse fino alla temuta meningite batterica. Rappuoli detiene o ha depositato 150 famiglie di brevetti, un intero percorso di vita dedicato, come ricorda lo stesso scienziato a evitare una nuova peste, una replica di quella che aveva devastato nel 1348 Siena, città natale dello scienziato. Rappuoli ricorda poi di aver «passato gran parte della mia vita lavorando in centri di ricerca aziendali, dove ho trasformato le scoperte in prodotti reali che hanno un impatto sulle persone».

La giuria internazionale, presieduta da Mario Moretti Polegato, numero uno di Geox, ha selezionato fra 450 inventori tre finalisti per ciascuna delle cinque categorie. Insieme a Rappuoli sono stati premiati infatti altri quattro scienziati. Nella categoria «industria» il premio è andato a Jan van den Boogaart e Oliver Hayden) per il loro test rapido per diagnosticare la malaria. Nella categoria «ricerca» hanno vinto Laurent Lestarquit, Josè Angel Avila Rodriguez, Gunter W. Hein, Jean-Luc Issler e Lionel Ries per il progetto sui segnali radio per una migliore navigazione via satellite. Per le pmi è stato premiato Gunter Hufschmid che ha sviluppato nell'azienda chimica Deurex una «super-spugna» per la bonifica dopo gli sversamenti di oli.

Nei «Paesi non aderenti all'Epo» il premio è stato vinto da James G. Fujimoto, Eric A. Swanson e Robert Huber per la Tomografia a coerenza ottica (Oct), che permette di esaminare i tessuti molli e i capillari senza biopsie.

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