Abbiamo uno scoop: quelli di sinistra non sudano. E ci viene quasi voglia di votare il Partito democratico. Sai quante docce ti risparmi? Quanti deodoranti in meno compri? E poi quella sgradevole sensazione della camicia bagnata, macchiata, appiccicata alla pelle. Cose proletarie. Da plebei. Probabilmente i «democratici» sono perseguitati da un agente atmosferico opposto alla nuvoletta di Fantozzi: il condizionatore dei radical chic: possono manifestare ovunque, anche sotto la canicola agostana, e un potente getto di aria fredda li asciuga. Chi scrive, venerdì sera, è stato ospite di un programma notturno di Raitre, e ha ascoltato sbigottito le seguenti parole: «Siamo di fronte a una politica complessivamente squilibrata e con un'opposizione che mostra la responsabilità che abbiamo visto qualche giorno fa in piazza con un manipolo di gente sudata, accalcata, senza mascherine». A pronunciarle è stato Gianrico Carofiglio, ex magistrato e - toh! - ex politico del Partito Democratico e ora - toh! (Bis) - scrittore perennemente in corsa per tutti i premi letterari più politicamente corretti dello Stivale. Ma Carofiglio non l'ha detto con cattiveria. Gli è proprio venuto spontaneo. Gli è scappato come scappa uno starnuto o, per lo meno come scappava prima del coronavirus, lui non se lo è fatto nemmeno esplodere nel gomito. E non vogliamo fargliene una colpa. Anzi, gli appiccicheremmo una medaglia sulla sua candida e perfettamente asciutta e intonsa camicia. Perché in quella critica così naturale ai «sudati» c'è tutta quella concezione del mondo (traduzione per gli snob che schifano l'italiano: weltanschauung) tipica della sinistra italiana. C'è l'insofferenza aristocratica nei confronti del popolo - che diventa immediatamente populista -, c'è lo sguardo sprezzante di chi pensa di essere sempre dalla parte giusta e - soprattutto - l'allergia al prossimo tuo che non la pensa come te. E, per soprammercato, se il prossimo tuo è di destra il distanziamento sociale aumenta di qualche metro e magari è meglio che indossi la museruola al posto della mascherina. Quindi le piazze belle, libere e giuste sono solo quelle di sinistra.
Peccato che la sinistra ormai possa radunarsi in una cabina telefonica e dunque capiamo che, quando vedono le piazze invase da tricolori e gente (sudata) che canta L'inno di Mameli al posto di Bella Ciao, abbiano un travaso di bile. Ma alla fine ha ragione Carofiglio: suda chi sta in strada, tra la gente, nei campi. Suda chi lavora. Quindi chi non ha nulla a che fare con la sinistra.
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