La Lombardia ci ha ripensato: il tempio islamico va bloccato

Fontana: «Salveremo un simbolo della cristianità»

La Lombardia ci ha ripensato: il tempio islamico va bloccato

Milano Fare una moschea dentro la chiesa non sarà facile. Potrebbe bloccarsi subito il progetto del centro islamico di Bergamo, che a sorpresa si è aggiudicato il bando regionale che ha messo in vendita l'ex cappella degli ospedali riuniti. La Regione vuole esercitare il diritto di prelazione, e comunque ha scelto la linea dura. Visto il clamore sollevato dalla vicenda, prima è stato l'assessore leghista al Territorio Pietro Foroni a intervenire, chiedendo all'azienda sanitaria di revocare il bando, poi il presidente Attilio Fontana ha garantito: «Il simbolo della cristianità della cappella della Chiesa Casa Frati di Bergamo sarà salvaguardato perché Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione». «La Chiesa è vincolata dal ministero dei Beni culturali», ha aggiunto Fontana, spiegando che la vendita può essere effettuata solo con le modalità disposte dal decreto legislativo n 42 del 22 gennaio 2004 in materia di Beni artistici, che prevede la prelazione di Stato, Regione o Comune. Su questa linea dura la Regione è sorretta dal segretario della Lega Matteo Salvini, e anche i deputati leghisti Daniele Belotti e Alberto Ribolla hanno chiesto una sospensione dell'assegnazione. Certo il caso brucia e c'è chi lo usa per andare all'attacco. Per il Pd, il paradossale ingresso dei musulmani nella chiesetta sarebbe l'effetto della legge regionale che pone vincoli molto stretti alla realizzazione di nuovi luoghi di culto (vincoli che in questo caso sarebbero elusi dalla storia del piccolo edificio religioso, già destinato al culto). Intanto soffia sulle polemiche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che pure ha visto esplodere non pochi problemi quando si è trattato di realizzare un centro islamico nella sua città (con i fondi del Qatar). E l'assessore Foroni - come già ha fatto Forza Italia - attribuisce ogni responsabilità alla «pessima gestione del procedimento da parte dei responsabili della vendita».

I musulmani intanto sperano che l'iter vada fino in fondo.

La consigliera comunale milanese Sumaya Abdel Qader, eletta col Pd e già esponente dell'area Giovani musulmani, ha garantito che la comunità islamica «ha espresso la volontà di offrire alla comunità ortodossa la possibilità di condivisone degli spazi e di voler tutelare il patrimonio artistico della chiesetta».

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