Brexit

Londra si sente ancora europea e vuole staccarsi dal Regno Unito

Anche la Scozia pensa a un altro referendum sulla secessione

Londra si sente ancora europea e vuole staccarsi dal Regno Unito

Londra Superato lo choc di Brexit, Scozia e Londra si ribellano e pensano ad un loro «Independence day». E se Londra è una sorpresa, la reazione scozzese era invece più che prevedibile. Da sempre a favore di Remain, le autorità scozzesi avevano già messo in conto la possibilità di un secondo referendum per chiedere l'indipendenza dalla Gran Bretagna in caso di una vittoria di Leave. L'occasione si è presentata su un piatto d'argento e ieri, dopo una riunione d'urgenza dell'esecutivo, il primo ministro Nicola Sturgeon ha dichiarato che un nuovo referendum è a questo punto «altamente probabile». «Questa mattina abbiamo discusso soprattutto di che cosa possiamo fare per proteggere le relazioni con l'Unione Europea e il nostro posto nel mercato unico. Siamo concordi nel cercare dei contatti immediati con le istituzioni europee e con i membri degli altri Stati europei per individuare tutte le opzioni possibili in grado di salvaguardare il nostro posto in Europa». La Sturgeon, che si è detta orgogliosa del voto di sostegno a Remain dato dai suoi connazionali, ha dichiarato di essere determinata ad agire immediatamente in modo da trovare una via d'uscita dal problema che non comprometta l'unità nazionale. Commentando poi l'annuncio delle dimissioni di Cameron e la tempesta politica che sta travolgendo il governo inglese, Sturgeon ha assicurato che «a differenza di Westminster dove viene a mancare una leadership, la Scozia è guidata da un governo efficiente e stabile, che s'impegnerà non solo a proteggere gli interessi dei nostri cittadini, ma anche a migliorare le nostre scuole, i nostri ospedali e la nostra economia». Il premier scozzese ha infine sottolineato come i cittadini europei siano i benvenuti nel Paese invitando i consoli degli altri Paesi a un summit per discutere quanto il loro contributo sia tenuto in considerazione». Un messaggio che subito dopo Brexit anche il nuovo sindaco di Londra Sadiq Khan aveva inviato agli ospiti europei della capitale. «Niente panico - aveva detto - da noi sarete sempre benvenuti» . E ieri, la voce dei londinesi che in massa hanno votato per rimanere si è fatta sentire più forte, una vera esplosione di protesta contro il risultato finale del referendum. Più di 40mila persone hanno già sottoscritto una petizione per chiedere che la capitale venga dichiarata indipendente dal Regno Unito e le sia concesso di rientrare nell'Ue. «Londra è una citta internazionale e noi vogliamo rimanere il cuore d'Europa - si legge nel testo della petizione -. Diciamolo chiaro, il resto del Paese non è d'accordo. Così, piuttosto di continuare a votare gli uni contro gli altri a ogni elezione, ufficializziamo questo divorzio e uniamoci ai nostri amici nel Continente. Questa petizione chiede al sindaco Khan di proclamare Londra indipendente e di unirsi alla Comunità Europea». Cosa più semplice a dirsi che a farsi anche se il sindaco europeista ha già chiesto che la capitale possa avere voce in capitolo nelle prossime negoziazioni che definiranno nei dettagli il distacco dall'Unione. «Pur essendo al di fuori della Comunità - ha scritto in nota il primo cittadino della City--è cruciale che rimaniamo parte del mercato unico.

Uscire da un mercato che conta 500 milioni di persone con i benefici della libera circolazione sarebbe un errore».

Commenti