A Loreto con diecimila fedeli: Messa dentro la Santa Casa per la prima volta da 162 anni

Il Santo Padre prega a lungo la Madonna nera e poi chiede di tenere aperta la Basilica per i giovani

A Loreto con diecimila fedeli: Messa dentro la Santa Casa per la prima volta da 162 anni

Loreto - Non accadeva da 162 anni che un Papa celebrasse una messa all'interno della Santa Casa a Loreto, dove - secondo la tradizione cristiana - sono custodite le mura che provengono da Nazareth. L'ultimo Pontefice fu Pio IX, l'Italia non era ancora uno Stato unitario. Lo ha fatto ieri mattina Bergoglio, durante una visita privata lampo, di appena 5 ore, al Santuario di Loreto. Francesco si è fermato a lungo in preghiera davanti alla Madonna nera; il capo chino, lo sguardo fisso, le mani giunte. Davanti a Maria, il Pontefice ha affidato la chiesa, l'umanità, il mondo intero. «Una visita storica» ha commentato Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede.

La visita a Loreto di Papa Francesco inizia presto: alle 9.15 l'elicottero con a bordo il Pontefice atterra nella spianata di Montorso. Nella piazza davanti al Santuario mariano si sono già radunati i fedeli. Fin dalle sei del mattino sono cominciati ad accorrere dai dintorni di Loreto, ma anche da tutte le regioni del Centro Italia. Cantano, ballano, pregano, i diecimila fedeli che si sono radunati nei dintorni del Santuario per abbracciare il Papa.

Primo appuntamento della visita di Bergoglio è la sosta in preghiera all'interno della Santa Casa. Poi la celebrazione della messa, alla quale hanno assistito solo un numero limitato di frati e suore di clausura, oltre a qualche giovani. Il momento più significativo della mattinata è la firma dell'Esortazione apostolica post-sinodale sui giovani, dal titolo «Christus Vivit» (dal latino, Cristo vive). La firma fuori dal Vaticano è cosa piuttosto insolita e con questo gesto il Papa ha voluto affidare i documento che conclude il sinodo dei giovani alla Madonna nera. «L'Esortazione sarà pubblicata e presentata il prossimo 2 aprile ha detto Gisotti giorno della memoria della morte di Giovanni Paolo II. Si vuole legare due pontefici così amati da giovani di diverse generazioni». Al termine della messa all'interno della Basilica, il Papa ha abbracciato i fedeli radunati nel piazzale. «La Santa Casa è la casa dei giovani ha detto il Pontefice nel saluto perché qui la Vergine Maria, la giovane piena di grazia, continua a parlare alle nuove generazioni, accompagnando ciascuno nella ricerca della propria vocazione». Giovani, famiglia e malati sono i tre soggetti a cui si rivolge il Papa. Per i giovani Bergoglio chiede che venga rivitalizzato il centro Giovanni Paolo II «a servizio della chiesa e in Italia e a livello internazionale». «Loreto ha aggiunto divenga luogo di proposta per una continuazione degli incontri mondiali dei giovani e della famiglia». Per questo, Francesco ha chiesto ai frati cappuccini di «estendere l'orario di apertura della Basilica e della Santa Casa durante la tarda serata e l'inizio della notte quando ci sono gruppi di giovani che vengono a pregare e discernere la loro vocazione».

In tema di

famiglia, Francesco sottolinea la preziosità del «matrimonio tra un uomo e una donna». Infine, che «la casa e la famiglia sono la prima cura del malato nell'amarlo, sostenerlo, incoraggiarlo e prendersene cura», conclude il Papa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica