Nonostante tutte le smentite e le tranquillizzazioni del caso, la fragilità della base del Movimento 5 Stelle è ormai un dato di fatto piuttosto evidente. Ne è una prova la serie di assenze pesanti alla due giorni a Napoli per festeggiare i 10 anni, da Barbara Lezzi a Giulia Grillo passando per Alessandro Di Battista. Alla base dei malumori c'è inevitabilmente l'accordo forzato con il Partito democratico, con cui ora si governa ma che fino ad agosto rappresentava il nemico numero uno per i grillini. E i malpancisti non hanno nascosto di essere altrettanto delusi dall'assetto dei pentastellati, al centro del quale vi è Luigi Di Maio.
"Decide sempre lui"
Il ministro degli Esteri recentemente ha dovuto fare i conti con diverse anime contrastanti: una fronda, la raccolta firme, ma anche diversi avvisi. Come quello di Giulia Grillo, che ha confessato di non essersi sentita appoggiata e di non essere stata ascoltata quando aveva messo in luce molteplici problematiche. L'ex ministro della Salute aveva poi denunciato un mutamento significativo del M5S: "Prima era totalmente diverso. Ora c'è una gestione abbastanza verticistica, se non totalmente".
Ora lo stesso capo politico del Movimento 5 Stelle ha annunciato una riorganizzazione per cui si passerà "a un modello in cui ci saranno 80-90 persone che lo gestiranno in tutta Italia". Ma il deputato grillino Luigi Gallo ha fatto sapere al Corriere della Sera che "sei persone dell'organizzazione e della comunicazione le sceglierà direttamente Di Maio".
Verranno poi eletti dodici facilitatori, ma i loro profili "devono passare dal suo vaglio preventivo". Su Rousseau verranno votati i referenti regionali, ma poi "sarà Di Maio a scegliere tra i più votati". E provate a indovinare chi ha proposto queste regole...Di Maio!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.