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M5S, Trenta è fuori dal team del futuro: i grillini non la vogliono

Il nome dell'ex ministro della Difesa non compare nel gruppo dei facilitatori, da oggi al voto sulla piattaforma Rousseau. Ufficialmente la causa dell'esclusione è legata alla mancanza dei requisiti richiesti, ma la vicenda della casa ha messo in imbarazzo i pentastellati

M5S, Trenta è fuori dal team del futuro: i grillini non la vogliono

Alla fine, il nome dell'ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, è fuori e non figura tra i "facilitatori" del team del futuro, da oggi al voto sulla piattaforma degli attivisti del Movimento 5 Stelle. Nelle ultime ore, proprio su di lei, erano emersi diversi malumori tra i pentastellati, con alcuni parlamentari pronti a chiedere uno stop al capo politico del partito, Luigi Di Maio. Secondo quanto riportato da Adnkronos, proprio in queste ore, saranno pubblicati i nomi e nel team "Sicurezza e Difesa", quello a cui ambiva Trenta, l'ex ministro non ci sarà. Il team sarà presentato domenica prossima al Tempio di Adriano e lì saranno presenti il ministro degli Esteri e tutti i facilitarori che gli iscritti M5S voteranno nelle prossime ore.

Le tensioni nel M5S

A spiegare le motivazioni di questa esclusione, sono fonti del movimento, le quali hanno chiarito che la squadra da lei guidata non rispettava tutti i criteri e i requisiti necessari e previsti dal regolamento pentastellato. Già nella giornata di ieri si erano percepiti diversi malumori tra i pentastellati, divisi tra tensioni interne e ipotesi di abbandono del partito. Ma, in particolare, a infiammare la discussione politica era proprio il nome di Trenta e il voto per i candidati al team del futuro. Secondo quanto ricostruito da Adnkronos, in caso di mancata esclusione, diversi eletti sarebbero stati persino pronti a chiedere ai vertici di fermare la sua partecipazione alla consultazione online. E così, infatti, è stato.

La casa di Trenta

E a esasperare il malcontento verso di lei nelle ultime settimane anche la vicenda della sua casa in zona San Giovanni, assegnata prima a lei e poi al marito, maggiore dell'Esercito. La volontà di rimanere nell'abitazione e la questione legata all'affitto aveva fatto innervosire molti eletti tra i pentastellati, che avrebbero addirittura paventato la possibilità di una segnalazione ai probiviri.Ma non solo: in base a quanto riportato da Adnkronos, tra gli esponenti del M5S c'era anche chi non escludeva di presentare un'interrogazione parlamentare per chiarire la gestione degli alloggi di servizio nel periodo in cui Trenta era ministro della Difesa.

I malumori delle ultime ore

Il deputato della commissione Difesa, Luigi Iovino, avrebbe confermato la tensione delle ultime ore e si sarebbe detto "particolarmente scocciato da atteggiamenti di singoli che stanno oscurando i comportamenti virtuosi" che, secondo lui, contraddistinguono da sempre il M5S all'interno delle istituzioni. "Sono certo", ha continuato il pentastellato, "che le sollecitazioni del capo politico saranno accolta dall'ex ministro. Non spetta a me stabilire la verità e ci sono indagini in corso, quindi non voglio ipotizzare futuri scenari".

Il disappunto dei pentastellati

Nelle ultime ore, Iovino avrebbe poi chiarito il suo pensiero, ragionando "sull'inopportunità di trascinare tutto il Movimento in faccende che possono solo danneggiare chi, sin dal principio, offre un modello alternativo di gestione della cosa pubblica decurtandosi lo stipendio, rinunciando alle indennità di carica e alla maggior parte di privilegi derivanti dal proprio ruolo". Il pentastellato aveva poi specificato: "Esercitare il potere al servizio della collettività, solo per la collettività, è una condizione irrinunciabile per tutti noi". E sulla candidatura di Trenta, cancellata nelle ultime ore, aveva concluso citando il fondatore del M5S: "Sulla candidatura di Trenta mi vengono in mente le parole di Gianroberto Casaleggio: 'Al minimo dubbio, nessun dubbio'. Se il Movimento non vuole perdere la bussola deve ancora tenere saldi certi punti cardinali".

La replica della Trenta

La ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha appreso questa mattina dal Blog delle Stelle che la candidatura a "facilitatore" del Movimento 5 Stelle per l'area Sicurezza e Difesa non è stata ammessa alla votazione sulla piattaforma Rosseau, per ignote ragioni. "Incredibilmente non è stata fornita alcuna spiegazione, e questo episodio conferma le perplessità su alcuni processi decisionali dei vertici del Movimento", ha dichiarato Trenta, che aveva presentato il suo "Team del Futuro" lunedì scorso presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.

"Nei prossimi giorni, convocherò una conferenza stampa, in occasione della quale fornirò la mia interpretazione di quel che mi è accaduto nelle ultime settimane, presentando un articolato dossier, a partire dalla mia esperienza di Ministro della Difesa per 14 mesi". Ha poi aggiunto: "Ritengo di essere vittima di una trama agita da alcuni poteri forti, ma non intendo mollare la presa. Ribadisco il mio convincimento nei valori fondanti il Movimento delle origini, ed intendo continuare la mia battaglia civile e politica, forte anche del sostegno di migliaia di attivisti e sostenitori.

Non mollerò".

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