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"Di sinistra", "Non lo faremo mai". È scontro su rimodulazione Iva

Fonti del M5S ribadiscono il no categorico all'aumento dell’Iva. Ma il ministro Dem per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, assicura che ci sarà una rimodulazione dell'imposta

"Di sinistra", "Non lo faremo mai". È scontro su rimodulazione Iva

La presa di posizione del Movimento è netta: “No alla rimodulazione dell’Iva”. “Lo ribadiamo per l'ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l'Iva non deve aumentare”, avvertono fonti pentastellate.

Ma nell’esecutivo è scontro aperto sull’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, che in Italia è più alta rispetto alla media dei Paesi Ocse. Per evitare ulteriori aggravi per le tasche dei cittadini servono 23 miliardi che Giuseppe Conte, due giorni fa, ha assicurato di avere a disposizione. Anche perché, ammoniscono i grillini, il governo giallorosso si regge su “due principi fondanti: il blocco dell'Iva e il taglio dei parlamentari”. “Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso” di questa inedita alleanza.

Ma ad avvalorare l’ipotesi di un aumento, quantomeno parziale, della tassa è il ministro Dem per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che in un’intervista di oggi ad Avvenire è pronto a scommettere sulla “rimodulazione” dell’Iva. “Si farà, è di sinistra”, assicura al quotidiano dei vescovi. Il motivo è che “in questa imposta ci sono situazioni ingiuste”. Le elenca il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, rispondendo ai giornalisti de La Stampa. “Il dibattito innescato sull'Iva dimostra che il problema esiste – ha detto - non è ragionevole che sulle patatine fritte ci sia l'imposta al quattro per cento, o che sia al dieci quella sui prodotti da collezione”. Il numero due del dicastero di via XX Settembre ribadisce quanto messo nero su bianco nel Def: "Gli aumenti verranno sterilizzati". Ma, ci tiene a precisare che “tabù non ce ne devono essere, su nulla". Neppure sulla questione degli aumenti differenziati dell’Iva, sulla quale il Parlamento, ricorda, “è libero di discutere”.

“Questo Paese due mesi fa era sulle montagne russe, isolato dall' Europa, con lo spread stabilmente sopra i 200 punti –afferma Boccia - ora c' è un governo che si carica sulle spalle l'eredità dell'Iva che gli ha lasciato Salvini, che mette mano a una manovra seria e semplice senza pensare a slogan, tweet e sondaggi, senza raccontare frottole". Intanto, però, ad attaccare il governo sull’eventualità di una rimodulazione della tassa è Confagricoltura che spiega come questa potrebbe riguardare "molti prodotti agricoli che rientrano nell'ambito di applicazione dell'aliquota ridotta”.

“Un aumento per alcuni di essi – denuncia il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello - avrebbe un impatto economico recessivo per le imprese agricole, oltre che un effetto regressivo su consumi di beni essenziali".

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