Quella manina Usa per evitare l'abbraccio tra Atene e Mosca

Pressing americano per sventare il default: cresce il timore che un Paese della Nato entri nell'orbita di influenza di Putin

Quella manina Usa per evitare l'abbraccio tra Atene e Mosca

L'indebitata Grecia guarda alla sanzionata Russia, suscitando qualche timore. «Washington teme di smarrire la Grecia a Mosca», titolava pochi giorni fa il britannico Financial Times . Se per mesi l'Amministrazione Obama ha guardato da lontano e con il dovuto distacco alla saga greca, ora che Grexit è diventato un neologismo sempre più reale, «anche gli Stati Uniti stanno iniziando a preoccuparsi per la ricaduta politica di una crisi più profonda e per la possibilità che la Russia possa ottenere maggiore influenza su un membro della Nato», ha scritto il corrispondente da Washington, Geoff Dyer, ricordando come sommessamente e da mesi Washington faccia pressioni sulla Germania e sugli Stati membri europei per trovare un accordo sul debito greco, che potrebbe concretizzarsi in settimana. E come in queste discussioni anche la questione Ucraina - sulla quale l'America sostiene un fronte europeo unito - abbia avuto un peso.

«È facile vedere come geopoliticamente possa essere un regalo alla Russia - ha detto di un possibile default greco Sebastian Mallaby del Council on Foreign Relations al Ft - Non si vuole un'Europa che deve gestire la Grecia, membro della Nato, che improvvisamente odia l'occidente ed è intima con la Russia».

Atene e Mosca avrebbero avvicinato le proprie posizioni nella comune e crescente antipatia per l'Europa. A pochi giorni dal cruciale incontro con i vertici europei di ieri, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha scelto di partecipare a un forum sugli investimenti economici a San Pietroburgo, dove venerdì ha fatto un discorso critico nei confronti di Bruxelles: «L'Unione europea deve tornare ai suoi iniziali principi di solidarietà e giustizia sociale», ha detto. Il suo governo si oppone a misure di austerità imposte al Paese in cambio di aiuti per 7,2 miliardi di euro.

Nel viaggio a San Pietroburgo, il presidente Vladimir Putin e Tsipras non hanno parlato direttamente di possibili aiuti di Mosca ad Atene, ma diversi funzionari del Cremlino hanno sollevato comunque l'ipotesi. L'agenzia di stampa di Stato Tass ha riportato le parole del vice premier Arkady Dvorkovich: «Sosterremmo qualsiasi soluzione nella regolazione della crisi del debito greco suggerita da Atene e dai nostri partner europei - ha detto - La cosa più importante per noi sono i progetti di investimento e commercio con la Grecia, se un sostegno finanziario è richiesto, lo considereremo». Tuttavia, analisti e osservatori sono scettici. Da una parte, aiuti finanziari della Russia già gravata da sanzioni non potrebbero colmare il buco di un eventuale default greco, dall'altra «la dura realtà messa in risalto da importanti figure dell'economia russa è che Mosca non sta per prestare soldi alla Grecia e che non comprerà le sue obbligazioni. E che i suoi uomini d'affari, come il resto del mondo, sono riluttanti a impelagarsi in quel pantano economico», ha scritto il New York Times .

Le dichiarazioni russe e quelle greche sarebbero quindi per ora soltanto una dimostrazione dell'esistenza di alternative all'Unione europea, che ieri ha rinnovato fino a gennaio 2016 le sanzioni alla Russia sull'Ucraina: Russia e Grecia sono entrambe in cattive relazioni con l'Europa, i loro leader considererebbero per questo una collaborazione, ha scritto il Los Angeles Times , facendo notare come Tsipras abbia visitato i palazzi russi due volte nel giro di un mese. E la saga greca e le tensioni in Ucraina si sono incontrate a San Pietroburgo.

Atene ha conquistato la settimana scorsa la firma di un accordo da 2,77 miliardi per la costruzione di un gasdotto che entro il 2019 passerà per l'Europa del Sud e dalla Turchia, proprio per evitare l'Ucraina: sarà costruito sul territorio greco a spese russe e porterà soldi nelle bisognose casse di Atene.

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