Mannheimer lancia l'allarme: il "sistema Paese" non ha più senso

Il sondaggista: «La gente ha un rancore esasperato per i politici»

Mannheimer lancia l'allarme: il "sistema Paese" non ha più senso

La firma è una garanzia. Renato Mannheimer, tra i più grandi sondaggisti italiani, sociologo e saggista, ci regala (insieme a Giorgio Pacifici) un nuovo libro dal titolo Italie (Jaca Book, 12 euro) nel quale la tesi portante è che ormai in Italia non esiste più un unico corpo sociale nazionale ma tante «Italie» spezzettate e disorientate. Secondo il noto sondaggista e analista del Giornale sono diversi i fattori che hanno eroso, nel corso degli ultimi anni, le caratteristiche del sistema sociopolitico italiano, frammentando il corpo sociale in gruppi, aree, nuclei, classi, sottoinsiemi che spesso hanno o quantomeno sentono di avere assai poco in comune tra loro.

Il volume, in otto capitoli e 76 pagine, analizza tali fattori, tra cui il crescente disinteresse per la politica. Nella società attuale («società dell'incertezza» avrebbe detto Bauman) i giovani sentono di essere la nuova «area del disagio», in cui alla mancanza di un lavoro stabile, utile e gratificante, si somma l'assenza di prospettive per il futuro. Non solo freddi numeri stavolta, ma anche un'analisi morale e socio-demografica di questo triste periodo storico-politico che stiamo attraversando.

Una perdita di senso del nostro «sistema Paese» alla quale contribuisce la sua struttura socio-urbanistica, che il libro analizza con precisione: la «gentrificazione» dei quartieri storici; l'affievolirsi di una comune appartenenza linguistica e religiosa; la gestione dei servizi pubblici delle città che spesso non appare più in grado di soddisfare un bacino d'utenza maggiore e qualitativamente diverso da quello per il quale erano stati progettati e realizzati.

Secondo il professore «si è formato un malessere generalizzato e un esasperato rancore nei confronti della classe dirigente di cui il cittadino non apprezza i comportamenti». Insomma la gente oggi non è solamente confusa, come dice e crede Luigi Di Maio, ma semmai è sempre più incazzata.

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