Marina: «Investiamo sul futuro del Paese» E la Borsa brinda

Per gli analisti di Mediobanca l'acquisizione di Rcs Libri da parte della Mondadori per 127,5 milioni è un'operazione «win win»: per una volta ci guadagnano tutti. A cominciare dai due titoli in Borsa (+5,4% Rcs, +2,3% Mondadori) i cui andamenti riflettono da un lato il taglio dei debiti Rizzoli, cancellato il rischio di un aumento di capitale, e dall'altro la maggior forza competitiva acquisita da Segrate. Di certo per la Mondadori (che, tra l'altro, controlla (...)

(...) anche il 37% del Giornale ) si tratta della conquista di una posizione commerciale e strategica che aumenta il valore del gruppo. Ma non solo.

È stata la stessa Marina Berlusconi, presidente della Mondadori e dell'azionista di controllo Fininvest a definire i contorni di un'aggregazione che va al di là della sua valenza di mercato. «È un'operazione - ha dichiarato la primogenita di Silvio Berlusconi - di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un rilevante investimento, da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro». Ma soprattutto, ha tenuto a sottolineare Marina Berlusconi, «quello annunciato ieri sera è anche un investimento sul futuro del nostro Paese e sulla qualità di questo futuro». Anche perché in questo modo «una realtà estremamente significativa del nostro panorama librario resterà italiana». Un riferimento forse non casuale visto che, fin dalle prime indiscrezioni sull'affare «mondazzoli», si sono registrate molte voci scettiche sui progetti di Mondadori. Come quella di Inge Feltrinelli, dichiaratasi «preoccupata» dell'ipotesi che «in futuro Berlusconi possa vendere tutto a un gruppo straniero».

La presidente Mondadori ha inoltre ricordato dove sta andando il mercato: «Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori ad unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario». Solo così, «un'editoria nazionale più solida e competitiva potrà disporre di maggiori risorse da investire nella qualità e potrà reggere il confronto con i grandi editori stranieri e con protagonisti aggressivi come Amazon».

Dal canto suo l'ad del gruppo, Ernesto Mauri ha parlato di «una scelta convinta, importante e strategica» cui Mondadori è giunta «dopo aver condotto dal 2013 un profondo piano di risanamento e successivo rilancio». Ora il processo di aggregazione durerà qualche mese: il tempo necessario per avere l'ok dell'Antitrust (30 giorni dalla notifica e 45 per l'eventuale istruttoria) e per completare un «passaggio di proprietà» complesso che si prevede possa avvenire a inizio 2016. A quel punto il gruppo di Segrate dovrà decidere se la Rcs Libri verrà affiancata alla Mondadori Libri spa oppure se i suoi marchi verranno distribuiti sotto le due divisioni del gruppo: la Trade (guidata da Enrico Selva) e l'Educational (affidata ad Antonio Porro). In ogni caso non cambierà la filosofia della Mondadori, che è quella di garantire a ogni marchio editoriale la massima autonomia.

Anche per questo gli analisti di Mediobanca hanno promosso l'operazione e definito «outperform» (migliori della media del mercato azionario) le prospettive del titolo di Segrate, con un prezzo-obiettivo di 1,44 euro contro i 99 cent di ieri. Gli asset combinati dopo l'acquisizione di Rcs Libri dovrebbero portare a vendite per 550 milioni con un margine intorno ai 60.

Per gli esperti di Piazzetta Cuccia esistono i margini per sinergie e ottimizzazioni di costi su distribuzione, stampa, logistica e piani editoriali. Il che potrebbe tradursi in una creazione di valore nell'ordine del 30% dell'attuale capitalizzazione di mercato.

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