Marino non governa più la città Ammutinati vigili e macchinisti

Un Capodanno da incubo per Roma. Tra la polizia municipale registrate assenze record per malattia: a casa otto agenti su 10. E in metropolitana niente autisti: attese di mezz'ora

Marino non governa più la città Ammutinati vigili e macchinisti

M acchinisti della metropolitana introvabili. E vigili urbani scomparsi, con una percentuale di assenza per malattia dell'83,5. Nella Roma del sindaco Ignazio Marino è stato un Capodanno da incubo. Il primo cittadino del Partito democratico alle prese con lo scandalo Mafia Capitale che ha travolto la sua giunta, costringendolo al rimpasto per rimanere in sella, si trova a fare i conti anche con la «sparizione» improvvisa degli autisti dell'Atac e dei «pizzardoni» proprio nella notte di San Silvestro. Una figuraccia colossale per l'uomo dalla Panda rossa in costante divieto di sosta.

Ma eccola la notte da incubo di romani e turisti. Su una delle linee metropolitane aperte anche dalle 23.30 alle 2.30 si sono registrate attese anche di mezz'ora perché l'azienda dei trasporti, a fronte di una necessità di 24 macchinisti per coprire lo straordinario, dalle 23.30 alle 2.30, ha avuto la disponibilità solo di sette persone. L'amministrazione, il giorno dopo, ha mandato in scena la fiera dell'indignazione con l'assessore ai Trasporti Guido Improta, che ha puntato il dito: «Nelle prossime ore, oltre che accertare le motivazioni per le quali su un bacino di 150 macchinisti abbiano dato la loro disponibilità a operare la notte di Capodanno solo in 7, chiederò all'amministratore Delegato di Atac, Danilo Broggi, di porre in essere ogni iniziativa per sradicare una mentalità lontana dalla logica di servizio che deve caratterizzare chi lavora in un'azienda municipalizzata». L'avviso di Atac è arrivato via twitter intorno alle 19 del 31 dicembre, attirandosi commenti come: «C'è il rischio di dover aspettare 30 minuti la metro dopo le 23.30? Sciopero bianco?» e «Terzo mondo».

Sul fronte vigili urbani già dal pomeriggio era apparso chiaro che, a fronte della iniziale disponibilità di mille agenti (in servizio ordinario per il turno di seminotte) si sarebbe giunti progressivamente a 165 unità, per un totale di 835 assenze dell'ultima ora (-83,5%), motivate da malattia, donazione sangue, eccetera. Inoltre, per il turno di notte dal numero iniziale di 300 unità previste si sarebbe arrivati a 185 unità, con 115 assenze riconducibili alle stesse motivazioni (percentuale di assenza del 38%). Sul fronte della polizia municipale, da tempo al centro di un dissidio tra sindacati e comando, Raffaele Clemente ha stigmatizzato «l'atteggiamento di quanti hanno cercato di sabotare, con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata, la festa». «Le divergenze sorte sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio - ha sottolineato il comandante - non dovrebbero essere prese a pretesto». Anche in questo caso l'amministrazione Marino si straccia le vesti pubblicamente dopo aver assistito inerme. Il vicesindaco Luigi Nieri nota che il dato delle assenze dei vigili «è talmente rilevante numericamente da essere inequivocabile e inaccettabile. Nessuno mai mette in dubbio il legittimo diritto di sciopero o il duro dialogo con l'amministrazione.

Altro è la mancata assunzione di responsabilità di fronte alla città e ai romani, in occasione di un appuntamento che ha portato in strada a festeggiare il nuovo anno oltre 600mila persone». Tutte e 600mila si sono accorte del clamoroso flop di Marino e della sua amministrazione.

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