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Matteo elogia le toghe "Ho trovato un magistrato libero e autorevole"

La scelta di non attaccare i magistrati alla vigilia dell'udienza si è dimostrata azzeccata, al punto che Salvini, finita la mattinata in tribunale, ha solo complimenti per le toghe.

Matteo elogia le toghe "Ho trovato un magistrato libero e autorevole"

La scelta di non attaccare i magistrati alla vigilia dell'udienza si è dimostrata azzeccata, al punto che Salvini, finita la mattinata in tribunale, ha solo complimenti per le toghe. «Ho trovato nel giudice una persona assolutamente libera e autorevole. Devo dire che la giustizia italiana è comunque una giustizia che funziona. Ero tranquillo e ora torno a casa ancora più tranquillo. Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, e sono contento di aver sentito finalmente da un giudice che quel che si è fatto non si è fatto da soli».

La decisione del gup, sommata alla richiesta di archiviazione da parte del pm (non ero abituato che la pubblica accusa mi dicesse Matteo hai fatto quello che dovevi») soddisfano abbondantemente il leader leghista. La vicenda non è chiusa, ma ha preso una buona piega e può costituire un precedente per l'altra vicenda su cui rischia un altro processo, stavolta a Palermo, quello della Open Arms. Sul piano politico poi è un successo. Salvini si riprende la scena, la tesi colpevolista scricchiola sempre di più come pure la credibilità della retromarcia di Conte, Di Maio e soci sul tema degli sbarchi. Salvini gongola: «Sono curioso di sentire come qualcuno possa dire che fino ad agosto 2019 era A e, da settembre 2019, era B. Per me A è A e B è B e questo è impagabile. Io non cambio idea a seconda se sono al governo o all'opposizione, difendere i confini per me era un dovere prima e lo è anche ora, a differenza di altri».

Per gli ex alleati di governo l'accusa è sempre quella di essersi venduti per tenersi la poltrona. «La coerenza, la libertà e la dignità non hanno prezzo, sono strafelice di non essere in vendita. Penso che ci sia qualcuno che ha difficoltà a guardarsi allo specchio la mattina quando si alza, io invece no».

La prova regina del fatto che Conte condividesse la scelta di non far sbarcare subito i migranti della Gregoretti, secondo Salvini e la Bongiorno, nelle parole dello stesso premier nel discorso di fine anno nel 2019 «quando disse - ricorda il leghista - Noi ci occupavamo di ricollocare gli immigrati e poi c'era lo sbarco. Ripeto: POI. Quindi prima ricollocavamo i migranti, poi c'era lo sbarco». Appunto il motivo del ritardo ora contestato a Salvini.

Quanto invece al Pd, che aveva una sua delegazione nel corteo dei centri sociali: «Ma manco in Venezuela un partito di governo aderisce a una manifestazione di piazza che vede a processo il leader dell'opposizione».

Ringrazia gli alleati di centrodestra per la solidarietà, perché «nulla è scontato» ma «mi fatto doppiamente piacere la solidarietà degli avversari. Leggere le parole di Massimo Cacciari, di Paolo Mieli, di gente che dice che mandare a processo un ministro perché ha fatto ciò che aveva messo nel programma di governo non è normale, è una solidarietà meno scontata. Il sostegno giuridico di gente che non la pensa come me, vale doppio».

Sull'imminente modifica dei decreti sicurezza, un'altra delle giravolte di Conte sui provvedimenti del suo stesso governo precedente, Salvini risponde a Grasso (Leu) che ne promette la cancellazione addebitando a quelle norme i morti in mare, «che i decreti sicurezza si occupano di immigrazione per un 15%, il resto è lotta alla camorra, alla mafia, fondi per la confisca dei beni mafiosi, maggiori poteri di ordinanza ai sindaci, divise dei vigili del fuoco.

Mi auguro che nessuno, nel nome di un antisalvinismo militante, si metta a togliere poteri ai sindaci o alle forze dell'ordine».

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