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Meloni madre severa sui gay e il pulpito dell'intolleranza

Meloni madre severa sui gay e il pulpito dell'intolleranza

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Meloni madre severa sui gay e il pulpito dell'intolleranza

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I suoi amici l'avevano avvertita, le avevano proprio consigliato di non farlo, ma si sa, nessuno è in grado di contenerla. È il suo bello e ogni tanto è la sua condanna. Sarà che nel nome si porta dentro cinque persone e forse pensa di dover dar retta a tutte quante. Arisa: A come suo padre Antonio, R come il suo vero nome, Rosalba, I come sua sorella Isabella, S come l'altra sorella Sabrina e per chiudere A come la mamma, Assunta. Ed è per tutti e cinque loro, che stanno ancora in Basilicata e che corre a trovare appena può, che non è affatto strano che Arisa abbia detto, a proposito della premier Giorgia Meloni, ciò che ha detto. È vero che Arisa, all'anagrafe Rosalba Pippa, è stata la madrina del gay pride 2022, che ha posizioni «progressiste» su questo tema e su tanti altri, ma non per questo appare scandaloso ciò che pensa della Presidente del Consiglio e della sua posizione sui diritti Lgbt. Intervistata nel programma di Peter Gomez, La Confessione, l'artista ha parlato di Giorgia e ha candidamente confessato: «Le sue non sono posizioni aperte, però secondo me lei si comporta come una mamma molto severa e spaventata. Una madre che non è solo madre di un figlio, ma ne ha 4 e allora sembra che lei faccia cose che vadano bene per tutti e 4 i figli, magari penalizzandone uno. Secondo me ci vuole tempo e da parte nostra un cambio di atteggiamento, non sempre in lotta ma in dialogo». Non solo, la cantante aveva anche premesso: «Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma. Questa cosa andrà contro di me. Una volta ho fatto un discorso dicendo che la signora Meloni mi piacesse. Tutti i miei amici mi avevano sconsigliato di farlo, affermando che sarei stata additata come fascista».

E infatti, apriti cielo. Dai social le sono saltati addosso come iene. Luxuria e tutti gli altri indignati «una buona madre non ha affatto figli e figliastri», «è una madre ingiusta quella che lascia indietro un figlio come fosse un brutto anatroccolo», o ancora «e poi Arisa dice ci vediamo il 10 al pride. Ma con quale coraggio»... Come se una cosa dovesse necessariamente escludere l'altra. È vero che Arisa sostiene la causa Lgbt ma è altrettanto vero che Arisa viene da una famiglia semplice e concreta che verosimilmente ha meno difficoltà a comprendere i valori tradizionali della Meloni che le metamorfosi artistiche ed estetiche della figlia e delle persone che corre a sostenere al gay pride.

Se le due cose possono convivere in lei (forse anche grazie alla crasi di quelle cinque anime nel nome), non si vede per quale motivo qualcuno dovrebbe gridare allo scandalo.

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