È il tempo dei patrioti, è il tempo dei conservatori, è il tempo dei sovranisti. Giorgia Meloni, dal palco del Teatro Nuovo di Milano dove si sono svolte le Giornate Tricolori di Fratelli d'Italia, come d'abitudine si fa un selfie con la platea che la applaude in delirio.
Ha appena finito di dire a tutti che non si è pentita delle scelte che ha fatto, perché «continuo a pensare che ci sia spazio per una politica seria e coerente che non dice il giorno prima delle elezioni una cosa e quello dopo un'altra. Siamo orgogliosamente l'unico partito monogamo in Italia». La Meloni non ci tiene a entrare nella diatriba tra Lega e Forza Italia, «se la vedano loro», a lei interessa solo rifondare il centrodestra, «unica strada praticabile». «Non può essere riassemblato all'infinito, e noi che siamo la coscienza del centrodestra, i detentori della sua storia, abbiamo il dovere di rifondarlo. Il centrodestra può essere rifondato partendo da noi liberando Salvini dalla morsa del M5s. Siamo le sentinelle di chi sta al governo quando va troppo verso le posizioni del M5S e anche di Forza Italia quando va verso le idee del Pd. Noi siamo il baricentro, se il centrodestra esiste ancora è grazie a noi». Per la Meloni interpretare la destra italiana significa dare vita a un grande movimento sovranista e conservatore «come difesa dei nostri confini, delle radici cristiane, della famiglia, della nostra identità».
Per Salvini «intravedo una sofferenza nel trovare una sintesi ogni giorno con persone che non la pensano come lui. La sofferenza di chi vota Lega di stare con gente mediamente di sinistra. Questi nodi prima o dopo verranno al pettine».
Una parolina se la merita anche Giorgetti, dato che ieri proprio accanto a La Russa, ha decantato le doti di Salvini, meritorio, secondo lui, di aver «sdoganato la destra in Italia». «Sono trent'anni che qualcuno ci sdogana gli risponde la presidente di Fratelli d'Italia - ma io dico che la destra l'ha sdoganata Giorgio Almirante e tutti quelli di destra, e lo dico con amicizia e rispetto verso Giorgetti, ma è un lavoro che abbiamo già fatto, grazie».
Riguardo a Forza Italia, ammette che alcune scelte degli azzurri non le ha comprese, ma che è fedele all'alleanza. «L'unica cosa che non sono disposta a fare è la fusione tra Fratelli d'Italia e Forza Italia».
Sul nodo immigrazione secondo la Meloni «il tema non è dove facciamo attraccare le barche, ma impedire alle barche di partire dalla Libia attraverso un blocco navale, ma per la ministra Trenta questo è un atto di guerra. E quelli del Pd che ci fa tanto la morale, ma lo sanno che l'ultimo blocco navale l'ha fatto Prodi?».
Infine i cinque stelle, «una melassa indistinta, lontani anni luce dal sovranismo. Ecco, loro sono i veri populisti. Ci sono due modi di fare politica: quelli che prendono i voti per fare politica, ovvero noi, e quelli che fanno politica per prendere voti, come Di Maio. Non credono in niente e hanno come obiettivo quello di arrivare da qualche parte per se stessi, disposti a dire tutto per arrivarci, vedi il reddito di cittadinanza, metadone di Stato che diminuirà posti di lavoro e darà soldi ai rom.
Chiediamo a Salvini di tagliare le tasse nella manovra, la maggior parte degli italiani ha votato meno tasse non più reddito di cittadinanza. Spero che Salvini non sia sotto scacco di Di Maio, che accetta le tesi sugli immigrati, in cambio dell'ok della Lega sulle sue materie economiche. Sarebbe un disastro».
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