Ci sono ancora «profonde differenze», ha ammesso Angela Merkel evocando la libertà di stampa e il rispetto dei diritti umani in Turchia. Eppure, dopo l'incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan, in visita per una tre-giorni in Germania che ha scatenato proteste e polemiche, la cancelliera ha precisato anche: «Abbiamo molte cose che ci uniscono». Ed è facile pensare che si riferisse ai 3 milioni di abitanti di nazionalità o di origine turca che vivono in Germania. Con circa 7.500 aziende tedesche di base in Turchia, Berlino - ha aggiunto la cancelliera riferendosi alla crisi economica in corso ad Ankara - ha bisogno di «una economica turca stabile». Erdogan si è rallegrato che la visita permetta di ripartire da nuove basi: «Siamo arrivati a un consenso per rilanciare il meccanismo di collaborazione», ha detto. I due Paesi hanno interessi comuni contro il terrorismo, ha detto la cancelliera, e a evitare nuovi flussi migratori dalla Siria. E proprio sulla guerra nel Paese retto da Assad, Merkel ha annunciato che è in preparazione per ottobre un summit con il leader turco, Emmanuel Macron e Vladimir Putin.
Assente dalla conferenza stampa il giornalista
turco ed ex direttore di Cumhuriyet, Can Dundar, in esilio in Germania per le posizioni critiche contro Erdogan. «Ho deciso di non partecipare perché Erdogan avrebbe usato la mia presenza come scusa per non presentarsi».
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