Migranti, Alfano: "Macché collasso, l'accoglienza funziona"

Il ministro dell'Interno Alfano: "La macchina organizzativa dei soccorsi e dell'accoglienza sta funzionando e noi la stiamo supportando con tutta la forza e l'energia necessaria"

Migranti, Alfano: "Macché collasso, l'accoglienza funziona"

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, torna a parlare dell'accoglienza dei migranti. Ovviamente spezza una lancia a favore del governo e nega che vi siano problemi: che invece sono sotto gli occhi di tutti. "Leggo di collassi nell'accoglienza per di più attribuiti a un non meglio identificato Viminale. Macché collasso! - esclama il ministro -. La macchina organizzativa dei soccorsi e dell'accoglienza sta funzionando e noi la stiamo supportando con tutta la forza e l'energia necessaria".

Il responsabile degli Interni snocciola poi alcuni aspetti a sostegno della propria tesi: "Il lavoro sui punti di sbarco è stato ed è faticoso ma anche gratificante, come quando a Napoli decine e decine di studenti del liceo sono intervenuti ad aiutare i soccorritori. Tutto funziona meglio quando troviamo, ed accade sempre più spesso, i sindaci che danno una mano e proprio per questo sono fiducioso che l'accordo con l'Anci possa funzionare al meglio e al più presto".

Ieri Alfano si era augurato la riduzione degli sbarchi a causa del sopraggiungere dell'inverno. E da Napoli ha annunciato che "con l’Anci abbiamo realizzato un accordo che prevede siano distribuiti (i migranti, ndr) in tutti i comuni italiani".

Il capo della polizia Gabrielli

Intanto in un'intervista a La Stampa il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha detto che bisogna "distinguere i profughi dai migranti economici, contrastare l'immigrazione clandestina, gestire il
rimpatrio". Poi anche lui ha lamentato che "l'Italia è stata un po' abbandonata dall'Europa, in cui sono prevalsi egoismi nazionali". Ed ha snocciolato un po' di numeri: dal 1° gennaio del 2014 ne sono sbarcati in Italia oltre 440.000, la maggior parte si è poi diretta verso il Nord Europa ma molti sono rimasti nel nostro Paese.

E' inevitabile che, soprattutto nel contesto socio-economico attuale che vede il 40% della disoccupazione giovanile, gli extracomunitari rappresentino un problema. Di qui, l'esigenza di pensare a come impiegarli per favorire l'integrazione sociale, per evitare che possano verificarsi fenomeni di radicalizzazione, spesso anticamera del terrorismo"

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