Roma - «È solo un primo passo». C'est ne qu'un début, avrebbero detto ai tempi del '68, ma il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini è un ex democristiano e, quindi, a certi slogan non è avvezzo. Nonostante questo martedì scorso ha messo il proprio sigillo (e che sigillo!) sull'iniziativa «MigrArti».Si tratta di tre bandi di gara per un valore complessivo di 804mila euro destinati alla promozione della «conoscenza delle culture dei nuovi italiani per superare paure, diffidenze e pregiudizi», recita il comunicato del ministero. Proprio quello che ci vuole in un periodo nel quale da Nord a Sud alcune scuole evitano l'esposizione dei presepi, cambiano nome alle recite di Natale oppure le trasformano in riunioni clandestine, ufficialmente per motivi di privacy (le temibili videoriprese dei genitori) e ufficiosamente per non turbare coloro che professano altre religioni. Ecco, il contesto non è sicuramente quello più opportuno per un simile concorso. E forse non è un caso che la stampa più vicina al governo non l'abbia pubblicizzato con la grancassa.
Ma Franceschini è imperterrito. «Per il Mibact (l'acronimo del ministero; ndr) è un dovere, stiamo recuperando un ritardo dello Stato», ha dichiarato sottolineando non c'è «niente di peggio che non aprirsi alle diversità». A questo scopo il dicastero di Via del Collegio Romano ha indetto un bando da 400mila euro per un progetto cinematografico da destinare a enti pubblici o privati che realizzino rassegne di film stranieri espressione di comunità immigrate presenti in Italia oppure che organizzino seminari e dibattiti che coinvolgano gli immigrati in occasione di rassegne cinematografiche. Possono partecipare anche i cineasti che abbiano prodotto o un cortometraggio di 15 minuti riguardante la cultura delle comunità straniere residenti in Italia oppure brevi messaggi video sui temi dell'integrazione.Ulteriori 400mila euro, invece, sono oggetto di un altro bando rivolto agli enti pubblici e privati che organizzino «letture, mise en espace o spettacoli» oppure realizzino progetti artistici «che prevedano la partecipazione e il coinvolgimento diretto degli immigrati, in particolare dei giovani di seconda generazione».
In entrambi i casi farà titolo preferenziale per la graduatoria di accesso ai finanziamenti il partenariato con un organismo di mediazione interculturale. I soggetti che non hanno ricevuto erogazioni dal Fondo unico dello spettacolo (dunque non noti al ministero) devono presentare una fidejussione bancaria equivalente al cofinanziamento richiesto. Il termine per presentare le domande è il 31 gennaio. Ovviamente le scuole non potevano rimanere fuori dall'iniziative: 4mila euro andranno agli istituti tecnici e ai licei artistici che vinceranno il concorso di design del logo di «MigrArti».E il presepe? Se volete vederlo o imparare a farlo dovete pagare un biglietto. L'organizzatissimo sito del ministero che alla Pinacoteca di Brera sabato pomeriggio con 10 euro (7 euro il ridotto) i bambini dai 5 ai 9 anni possono imparare a realizzarlo.
A Roma il Museo delle arti e tradizioni popolari dell'Eur ha riallestito il presepe barocco del re di Napoli, Carlo III di Borbone. Il biglietto di ingresso costa 4 euro. I prezzi non sono esorbitanti, però si capisce bene che al ministro Franceschini più che la promozione della nostra cultura interessano molto di più i popoli migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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