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La moglie lo vuole lasciare. Le spara e l'ammazza

Il delitto nei pressi di Roma. Lui, 58 anni, autotrasportatore. La vittima è una 45enne romena

Roma Lei urla e lui la uccide a colpi di pistola. Ha esploso un caricatore intero sulla moglie, Antonio Brigida, 59 anni, camionista di professione e autista volontario della Croce Rossa di Olevano Romano. È accaduto a Cave, cittadina a Sud di Roma, il terzo femminicidio in tre settimane. Il movente? Carmen Vernica, 45 anni di origini romene, voleva separarsi da lui. Ma la poveretta non fa in tempo a lasciarlo. Ieri mattina, prima dell'ora di pranzo, i due hanno una lite violenta, come raccontano i vicini di casa. Un altro litigio finito questa volta nel sangue. Quando arrivano i carabinieri di Palestrina lei è a terra, lui con la pistola ancora in mano. Una semiautomatica di grosso calibro regolarmente denunciata dal 1999, il porto d'armi concesso per uso sportivo. «Un uomo mite - secondo i colleghi volontari - sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno». Due figli lei, altrettanti l'omicida avuti dai precedenti matrimoni, avvertiti solamente nel tardo pomeriggio di ieri dal magistrato. Succede tutto alle 12 di ieri, in un condominio in via delle Noci. La donna, Carmen, urla come un ossesso, poi gli spari, in rapida successione. Qualcuno chiama il 112, altri bussano alla porta di Antonio. Quando i carabinieri fanno irruzione all'interno dell'appartamento, in assetto da guerra, si aspettano il peggio. L'uomo, invece, si fa disarmare senza storie: sguardo fisso nel vuoto, confessa immediatamente. «Sono stato io» dice mentre i militari lo ammanettano. Secondo i primi accertamenti né la donna tantomeno i figli di lei avevano sporto denuncia per maltrattamenti o peggio ancora. «Nulla poteva far pensare a un gesto del genere» chiosano gli inquirenti, la compagnia di Palestrina e la Procura di Tivoli. Le accuse per l'autore del sedicesimo femminicidio dall'inizio dell'anno sono di omicidio volontario aggravato. Il 16 aprile Romina Iannicelli, 44 anni, viene massacrata di botte e uccisa dal marito, Giovanni Di Cicco, 48 anni, a Cassano allo Jonio in Calabria.

Il giorno dopo a Palermo un tunisino di 54 anni, Moncef Naili, uccide la moglie, Elvira Bruno, strangolandola. SVla

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