Erica Orsini
Londra «Restare in Europa per diventare più forti». Il presidente Obama entra nel merito del prossimo referendum su Brexit e lo fa dalle colonne del quotidiano Daily Telegraph. A Londra insieme alla moglie Michelle per una visita di tre giorni per festeggiare la Regina e incontrare David Cameron, Barack Obama ha voluto sottolineare con forza la necessità che il Paese ha di rimanere all'interno dell'Unione Europea. «Abbandonare l'Europa - ha sottolineato il presidente renderebbe la Gran Bretagna più debole nei confronti della lotta al terrorismo, meno capace di far fronte alle crisi migratorie e a quelle economiche». Quasi le stesse parole usate qualche settimana fa da David Cameron nel pieghevole inviato in ogni casa per spiegare la posizione europeista del governo. Sicuramente il primo ministro si augura che il sostegno di Obama abbia un forte impatto sugli elettori e influenzi le previsioni sondaggistiche. Obama dal canto suo si è detto certo che l'esito del voto inglese riguardi anche i cittadini americani. Agli euroscettici che l'hanno accusato di essere inopportuno Barack ha replicato: «Non manipolo il voto, offro un'opinione e in democrazia non bisogna aver paura delle opinioni». «La presenza o meno della Gran Bretagna ha conseguenze anche sugli altri Paesi europei per questo le opinioni del presidente Obama sono legittime» - ha aggiunto ieri David Cameron nella conferenza stampa congiunta tenutasi a Downing Street ricordando che «le ultime sanzioni alla Russia per l'aggressione contro l'Ucraina forse non sarebbero state raggiunte e mantenute nello stesso modo se il nostro Paese fosse stato fuori dal club».
Obama alla fine ha ribadito che il voto riguarda gli inglesi ma ha anche avvertito che nel caso il Paese decidesse di uscire dall'Europa «un accordo commerciale tra Usa e Gran Bretagna non sarebbe immediato». «Un'Unione Europea forte non costituisce una minaccia per la potenza dell'Inghilterra anzi, ne rafforza la leadership globale» ha concluso il presidente. Giunge sempre dalle colonne di un quotidiano, The Sun, la replica feroce del sindaco della City, Boris Johnson, agguerrito sostenitore dell'uscita dall'Europa.
Famoso per la sua totale mancanza di diplomazia, anche questa volta il biondo sindaco non la manda a dire e accusa il presidente Obama di ipocrisia tirando in ballo persino i suoi antenati kenyani. «Forse Mister Obama - scrive Johnson - ha un ancestrale disprezzo per l'Impero Britannico anche a causa delle sue origini». Parlando del referendum, il sindaco ha poi aggiunto che l'America non rinuncerebbe mai al controllo dei suoi affari come invece ha fatto il Regno Unito quale membro dell'Unione. «La posizione di Obama è incoerente, inconsistente e ipocrita. Gli americani non avrebbero mai preso in considerazione qualcosa come l'Unione Europea, né per loro né per i loro vicini. Perché mai ritengono che debba andar bene per noi?». A margine dell'intervento ancora una frecciatina alla presunta antipatia del presidente per gli inglesi che, secondo Johnson, si è concretizzata anche attraverso dei gesti simbolici. Come l'aver fatto sparire dall'ufficio ovale un busto di Winston Churchill, subito dopo l'elezione.
«Non si è mai capito se il presidente fosse coinvolto nella decisione» ha affermato Johnson. Tutte falsità, aveva replicato già nel 2012 - quando la notizia era uscita per la prima volta - un'assistente della Casa Bianca. E ieri Obama: «Adoro Churchill, un suo busto è appena fuori il mio ufficio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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