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Il Movimento 5 Stelle non ha ancora eletto il capogruppo alla Camera

Oggi nuova votazione ma i grillini non sono convinti che si riuscirà a convergere su un nome condiviso. I deputati Macina e Trano sono gli ultimi ad aver ritirato la loro candidatura. Spuntano le proposte di Crippa e Silvestri

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Il Movimento 5 Stelle non ha ancora trovato un accordo per eleggere il suo capogruppo alla Camera. Oggi si rivoterà anche se fonti interne ai pentastellati dicono che sarà molto difficile riuscire a convergere su un nome condiviso.

Secondo quanto riporta La Stampa, in questi giorni sono spuntati i nomi di Francesco Silvestri e quello dell’ex sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa. Il primo potrebbe avere qualche possibilità perchè viene visto come figura organica capace di convogliare l’anima ortodossa che fa capo a Roberto Fico, rappresentata dal suo vice Riccardo Ricciardi.

In precedenza però, era stato Raffaele Trano ad aver ritirato la sua candidatura. Il deputato, che incarna la nuova corrente chiamata dei “competenti” composta da liberi professionisti e professori universitari, si è defilato a causa delle polemiche sul suo conto. All’interno dei 5 Stelle si vocifera che già da alcune settimane girassero voci infamanti su di lui e questo non ha fatto altro che rafforzare la decisione di Trano. Una di queste voci diceva che se fosse stato eletto capogruppo avrebbe licenziato gran parte della squadra della comunicazione per sostituirla con agenzie esterne, alle quali assegnare anche delle consulenze professionali. Lo stesso Trano ha confermato queste illazioni e ha spiegato che si è raggiunto un livello terrificante. Il deputato è rimasto allibito e non riesce a credere che queste voci siano arrivate da persone all’interno del Movimento. Trano ha detto di essere stato definito come “pasdaran” e “antidimaiano”, anche se contro il capo dei grillini non ha mai scritto un post, come specificato dal deputato. Secondo alcuni, il sospetto è che ai piani alti del partito qualcuno lavorasse per avanzare la candidatura di Silvestri vista come figura più organica. E così Trano ha fatto un passo indietro.

Prima del deputato di Formia, era stata la volta di Anna Macina, deputata alla prima legislatura. Lei era stata accusata nelle chat interne del Movimento di essere troppo vicina al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e quindi non in grado di fare gli interessi del gruppo. Nonostante la stima dei dirigenti pentastellati per lei, Macina si è defilata lasciando il Movimento in un situazione di stallo.

Oggi quindi si voterà per il capogruppo alla Camera ma gli stessi grillini non sono ottimisti e vivono questa situazione con un certo imbarazzo.

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