RomaUn conto salato. Anzi salatissimo. È quello che l'Italia paga per dare seguito alle sanzioni commerciali nei confronti della Russia. Ed è sulla base di questi conti che Forza Italia ha annunciato una mozione che verrà presentata nei prossimi giorni alla Camera dei deputati. Una «follia» appunto. Secondo Renato Brunetta, capogruppo a Montecitorio di Forza Italia, queste sanzioni sono «folli» e soprattutto «poco credibili». La mozione, illustrata ieri in conferenza stampa dallo stesso Brunetta, si articola su tre punti: impegna il governo ad assumersi la responsabilità di fronte ai cittadini con riguardo alle sanzioni perché ingiuste e controproducenti e dannose; chiede al governo di battersi in tutte le sedi Ue affinché l'esempio italiano sia seguito da un numero crescente di Paesi; far sì che gli Usa riconoscano che la strada della collaborazione «non passa attraverso le sanzioni che umiliano i popoli».
Brunetta sciorina dati su dati: parte dalla cifra di 8 milioni. È la ragguardevole somma che ogni giorno (sabati e domeniche incluse) il nostro sistema economico perde per colpa delle sanzioni commerciali contro la Federazione Russa. Una voragine di mancato fatturato pari a 2,9 miliardi all'anno.
Brunetta scende nei dettagli e divide le «perdite» in base ai comparti. Per citare soltanto alcuni numeri, il sistema agro-alimentare vede una restrizione degli scambi con l'estero di quasi il 50% mentre quello delle calzature del 25%, i prodotti del settore pellame e tessile perde circa 250 milioni di euro di vendite e quello del design un calo stimato nei prossimi quattro anni di un miliardo.
La mozione poi, aggiunge la deputata Annagrazia Calabria (Fi), vuole anche essere un modo efficace per smascherare gli equivoci del governo. «Renzi parla tanto di crescita, di internazionalizzazione - spiega la parlamentare azzurra - ma poi accetta di penalizzare le nostre imprese». La Calabria sfrutta anche i dati raccolti dal Sole 24 Ore che segnala come il combinato disposto tra sanzioni e mini-rublo abbia penalizzato pesantemente il sistema Italia («Basta un solo esempio: negli ultimi 5 mesi del 2014, il settore alimentare ha perso cento milioni di euro»).
A volere la fine delle sanzioni sono in tanti. Dalla Confindustria (ieri lo stesso Giorgio Squinzi si augurava la loro cessazione) al Movimento 5 Stelle. Anche i grillini hanno infatti annunciato la presentazione di una mozione per far cadere queste sanzioni commerciali. I dati forniti da Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, sono poi ancor più allarmanti. «Nel 2014 nel nostro Paese - spiega Fallico - si sono persi 5,3 miliardi di euro di interscambio».
D'altronde, a sentire le spiegazioni del presidente russo Dmitry Medvedev (riportate dall'agenzia di stampa Novosti ), queste sanzioni oltre che ingiuste sarebbero anche inutili.
«Ringraziamo l'Occidente - ha detto con puntuta ironia il presidente Medvedev intervenendo al Congresso nazionale della stampa russa - ogni tipo di sanzione varata ci ha stimolato a cooperare in modo più attivo con i Paesi asiatici. La regione Asia-Pacifico, d'altronde, rappresenta il 60% del Pil mondiale. Risulta essenziale e strategico per noi rafforzarci su quel mercato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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