"Nardellah", il sindaco più amato dagli islamici

Ha promesso che farà una moschea a Firenze. E i musulmani gli perdonano le gag su Allah

"Nardellah", il sindaco più amato dagli islamici

Roma Sorpresa, una gag fuori luogo rivela chi è il sindaco d'Italia più amato dalla comunità islamica. Dario Nardella, anzi, vista la nuova connotazione filo musulmana, «Nardellah», dopo la gaffe al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, dove ha salutato il suo omologo veneziano, Luigi Brugnaro, con un «Allah Akbar» che ha fatto infuriare i partiti di centrodestra, ora chiede scusa non alle famiglie degli italiani morti nei vari attentati in Europa, tra cui l'ultimo quello di Barcellona, ma alla comunità islamica intera.

«Mi scuso - dice - per alcune espressioni riprese nel video pubblicato online. Non era mia intenzione offendere alcuna persona, tantomeno la comunità musulmana, né scherzare sulla sua religione, né evocare i tragici fatti di questi giorni». A rispondergli Izzedin Elzir, imam di Firenze autoproclamato, presidente dell'Ucoii, lo stesso che a più riprese ha ammesso che i soldi per la realizzazione della moschea fiorentina arriverebbero dal Qatar, il cui governo è il principale finanziatore dei Fratelli musulmani: «È inutile dire che per noi Allah è grande ha ben altro significato che quello foriero di morte, ma sappiamo anche che non c'è nessuna ostilità da parte del sindaco e dell'amministrazione di Firenze verso la nostra comunità. Anzi, lo stesso Nardella ha fatto da ponte tra Ucoii e il sindaco di Venezia Brugnaro qui al meeting di Rimini».

Insomma, se in varie parti d'Italia si grida al razzismo verso i musulmani e si enfatizza l'intolleranza nei loro confronti di taluni politici, nel capoluogo del Granducato al sindaco Nardella è concesso anche di scherzare sul Dio islamico, pratica che ad altri «infedeli» è costata assai cara.

Ma il primo cittadino non era un fervente cattolico? Fu persino criticato, l'8 dicembre dello scorso anno, per aver portato in chiesa la sua giunta in occasione delle celebrazioni per l'Immacolata concezione, perché «attentava al principio di laicità» (peraltro lui è un ex scout del Cngei). E tra le critiche della Lega Nord toscana, che lo definisce il «peggio del peggio», quelle di Forza Italia (il consigliere regionale Marco Stella ne chiede le dimissioni) e di Fratelli d'Italia (il capogruppo in consiglio comunale Francesco Torselli si augura che Nardella vada a casa e chiesa scusa), il sindaco sembra aver preso la questione sottogamba.

Il dubbio serpeggia: che sia così amato dalla comunità islamica perché sostiene la tesi della necessità di una grossa moschea o che anche lui voglia convertirsi all'Islam? In fondo,

come Nardellah, a pregare rivolto verso la Mecca, magari dentro al nuovo centro di culto tanto voluto da Izzedin Elzir, potrebbe anche fare la sua figura e dire liberamente «Allah Akbar», senza critiche da parte di alcuno.

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