Cronache

Negozi sempre aperti, ok per due italiani su tre

La "stretta" domenicale proposta da Di Maio (M5s) ha pochi consensi

Negozi sempre aperti, ok per due italiani su tre

I negozi che lo desiderano possono restare aperti la domenica e nei giorni festivi? Si è riacceso in questi giorni, a seguito di una dichiarazione di Luigi di Maio, vicepresidente della Camera del Movimento Cinque Stelle, il dibattito sull'apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi.

Un tempo, si sa, negozi e supermercati erano rigidamente e totalmente chiusi la domenica, giorno dedicato al riposo e, molto spesso, alla partecipazione delle funzioni religiose. Diversi fenomeni sociali hanno portato ad un radicale mutamento di questo stato di cose. Da una parte, l'accresciuto tasso di competizione, stimolato anche dalla globalizzazione, ha spinto all'assunzione da altri paesi specie dagli Stati Uniti - di nuove e diverse modalità e tecniche di strategia e di esercizio del settore commerciale. Al tempo stesso, il processo di secolarizzazione culturale e sociale ha portato un'ampia e crescente fascia della popolazione a dare una importanza e una priorità progressivamente minore ai temi e comportamenti legati ai dettami religiosi. Infine, il carattere sempre più «consumista» dello stile di vita dei cittadini ha reso apprezzabile in certi casi auspicabile - in molti la possibilità di effettuare con più comodità gli acquisti nei giorni festivi.

La presa di posizione di Di Maio che ha trovato anche il consenso di diversi settori della Chiesa Cattolica mira a contrastare questi processi, ristabilendo la chiusura obbligatoria nei giorni festivi degli esercizi commerciali, che è peraltro già imposta in altri paesi europei, sia pure con modalità differenti nei diversi contesti nazionali.

Sul tema si sono espressi in questi ultimi giorni molti esponenti politici e molti commentatori e osservatori. Ma cosa pensano gli italiani a riguardo? Quali sono le posizioni e gli orientamenti espressi dai cittadini? Un sondaggio, effettuato già qualche anno fa per conto di FederDistribuzione, intervistando un campione rappresentativo di italiani, offre alcune risultanze interessanti.

Un primo dato significativo è che due terzi (66%) degli intervistati dichiaravano di aver accolto positivamente il provvedimento di liberalizzazione delle aperture domenicali, introdotto nel 2011 dal governo Monti, ritenendolo «un processo di evoluzione sociale nella direzione di un miglior servizio per il consumatore», ponendo quindi l'accento prevalentemente sull'aspetto della facilità di consumo. Al riguardo, si rilevava una accentuazione di questa opinione tra i più giovani (18-34 anni di età) e tra i possessori di titoli di studio più elevati (in particolare i laureati, ove questa risposta giungeva al 78%) oltreché tra chi esercitava una professione più centrale socialmente (imprenditori, liberi professionisti, impiegati). Ancora, ad una domanda esplicita e diretta sul giudizio del provvedimento di liberalizzazione, il 67% (nuovamente in misura maggiore giovani e laureati) si dichiarava favorevole (in particolare il 13% «molto favorevole» e il 54% «abbastanza favorevole»).

Peraltro, l'abitudine di fare acquisti la domenica risulta molto diffusa. Secondo i risultati del sondaggio citato, il 68% degli intervistati li effettua più o meno abitualmente, specialmente nei supermercati e nei centri commerciali. Approvigionandosi prevalentemente di prodotti alimentari, ma anche di capi di abbigliamento e accessori. La porzione di popolazione che non fa mai acquisti la domenica (32%) è caratterizzata da una minore centralità sociale: si tratta in buona misura di anziani oltre i 65 anni, specie pensionati, con bassi titolo di studio.

In definitiva, per buona parte (48%) del campione intervistato, l'acquisto domenicale è divenuto una vera e propria abitudine perché «si fanno acquisti con più tranquillità, c'è una giornata in più a disposizione».

Non sorprende, dunque, la contrarietà diffusa a porre limitazioni per legge all'apertura domenicale. Come si ricorderà, già nel 2014 il Parlamento ha preso in considerazione la possibilità di introdurre limitazioni alla apertura festiva dei punti vendita (la proposta fu approvata dalla Camera ed è ferma in Senato). Nel sondaggio effettuato in quella occasione, il 63% degli intervistati espresse la sua contrarietà, affermando che spettava al negoziante - e non allo Stato decidere in ordine alla propria politica di apertura o chiusura.

Insomma, tutte le ricerche effettuate in passato hanno mostrato come l'opinione pubblica si sia in larga maggioranza a favore della possibilità per gli esercizi commerciali di aprire liberamente la domenica e nei giorni festivi.

La proposta dell'onorevole Di Maio non sembrerebbe quindi trovare un consenso prevalente nella popolazione.

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