Roma Dicono che l'abbia fatto per narcisismo e che l'intemerata faccia parte della sua nuova consapevolezza per il ruolo che svolge. Così il premier giallorosso Giuseppe Conte si è presentato ad Atreju, a Roma all'Isola Tiberina, per la festa di Fratelli d'Italia. Un impegno che il premier aveva già preso diversi mesi fa quando era a capo del governo tra Lega e Cinque Stelle. Certo, il partito di Giorgia Meloni era all'opposizione anche allora, ma la presenza al governo di Matteo Salvini a Palazzo Chigi e al Viminale e la sua centralità nelle politiche dell'esecutivo cosiddetto gialloverde, rendevano molto diverso il sapore della partecipazione di Conte alla kermesse di Fdi. Non sarebbe stato accolto come un alleato, ma sicuramente non era il nemico pubblico numero uno che è adesso. Parlando con le persone e i militanti, si capisce molto bene come il premier sia il personaggio più odiato dal popolo riunito a Roma in questi giorni. Ma tutto è filato più o meno liscio. Grazie a qualche piccolo accorgimento.
Venerdì ad Atreju c'erano molti pannelli illustrativi satirici il cui bersaglio principale era proprio Conte. Descritto come un servitore di due padroni in un manifesto che circolava tra gli stand della festa. Il cartellone, metà giallo e metà rosso, aveva due foto del presidente del Consiglio con due scritte: «Giuseppi rossogiallo» e «Giuseppi gialloverde». Tutto il materiale caratterizzato dagli sfottò, ieri è stato fatto sparire per qualche ora. Per dare il senso di un match all'insegna del fair play, nonostante Conte sia attualmente l'arcinemico della destra di Fratelli d'Italia. Prima che il premier salisse sul palco, la Meloni ha chiesto «di salutare con un applauso, ringraziandolo per essere qui perché non era scontato ed è un atto di coraggio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte». L'applauso, in verità, è quasi inesistente e durante l'intervento del premier giallorosso qualcuno scandisce lo slogan: «elezioni! elezioni!» Il capogruppo di Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida ha detto: «Ringrazio il presidente Conte per aver accettato il nostro invito a confrontarsi qui ad Atreju», e ha concluso: «Mi permetto quindi una battuta: Lei, presidente Conte, l'altro giorno ha brindato insieme a Macron immaginiamo con dello champagne; il presidente Mattarella ha brindato insieme al presidente tedesco probabilmente con della birra. Bene, Fdi brinderà quando il suo governo andrà a casa, e lo faremo con del buon vino italiano!».
Ma il confronto è all'insegna della sportività.
Conte nel suo intervento ha precisato di non aver mai avuto la tessera del Pd. Prima la Meloni e il premier si erano salutati in modo cordiale e informale: «Ciao Giorgia», «Ciao presidente», stretta di mano tra «nemici».
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