"No alle fughe in auto e non intralciate i soccorsi"

Il dirigente dei vigili del fuoco Paola: "Importante la prevenzione. Ma pure i comportamenti corretti"

"No alle fughe in auto e non intralciate i soccorsi"

Prevenzione e comportamenti corretti delle persone. Solo così si combattono gli incendi. Dopo i roghi di Londra e del Portogallo, il dirigente del centro operativo nazionale dei vigili del fuoco, ingegner Alessandro Paola, spiega quali sono i rischi anche per l'Italia.

Come si sta operando nel nostro Paese?

«Lavoriamo sulla base di piani di emergenza che dipendono dal rischio effettivo di incendio. La normativa relativa alla gestione degli incendi boschivi fa capo alle Regioni. Ci si organizza con piani di previsione, prevenzione e lotta attiva e il corpo dei vigili del fuoco concorre al coordinamento delle attività antincendio boschivo attraverso convenzioni con le Regioni e con l'uso dei Canadair gestiti dal Coau (centro operativo aereo unificato)».

Quanti addetti operano sul territorio nazionale?

«Tutte le squadre possono operare per tutte le fonti di rischio, compresi gli incendi boschivi e normalmente abbiamo un dispositivo di 4800 persone pronte a intervenire».

C'è un aumento di incendi rispetto agli anni passati?

«È difficile dirlo adesso. La variabilità va vista al termine della stagione. Ci sono periodi, come questo inizio giugno, in cui gli incendi sembrerebbero aumentati, però non si può ancora dire e non siamo in una situazione che può considerarsi più critica rispetto agli altri anni».

Sono più i roghi dolosi o quelli per cause naturali?

«Sicuramente gli incendi dovuti alla negligenza delle persone sono tanti. Durante l'estate le aree boschive sono molto più frequentate e la vegetazione prende fuoco con più facilità. Dall'altra parte possono esserci interessi di vario tipo dietro ad alcuni roghi. Le due questioni coesistono».

Quali sono i territori più a rischio?

«Quelli in cui si verificano più incendi. Ovvero il Centro-Sud e le isole. Però nessuna zona è esente da pericoli».

Esaminando i fatti di Londra e del Portogallo, in Italia corriamo rischi di questo tipo?

«Il numero dei morti dipende dalle condizioni in cui si è sviluppato l'evento. A Londra il rogo è avvenuto in un edificio di grande altezza. In Italia abbiamo delle normative assolutamente stringenti, che impongono misure di prevenzione che fanno sì che l'incendio non si possa propagare da un ambiente a un altro. La parte di quelli boschivi dipende da tante altre condizioni, comprese quelle del vento, della vegetazione e del comportamento umano».

Quali sono i consigli da seguire per evitare problemi?

«Se le persone adottano comportamenti scorretti vanno loro stessi a mettersi in pericolo.

È fondamentale che coloro che si trovano in aree boschive sappiano come si devono comportare. Non devono utilizzare le autovetture per fuggire, né le vie di accesso per soccorritori, dove si potrebbero trovare bloccati. Se lavoriamo su questi parametri potremo abbattere i pericoli».

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