Notti d'estate, belle donne e auto fiammanti. Giulio e l'ultimo parcheggio alla Capannina

Tabarella è stato lo storico posteggiatore del famoso locale. Aveva 78 anni

Notti d'estate, belle donne e auto fiammanti. Giulio e l'ultimo parcheggio alla Capannina

N on cercate Giulietto davanti alla Capannina. Non aspettate che spunti con quel suo tipico berretto da capitano di vascello e il sorriso pronto, come la mano lesta a ricevere la mancia. Giulio Tarabella ha parcheggiato altrove la sua vita, a settantotto anni ha concluso improvvisamente una esistenza di strada ma non di quelle che immaginate voi, grigia e sporca, ma di quelle faticose e, insieme, romantiche, il custode delle automobili, il posteggiatore forse abusivo ma autorizzato dalla cronaca, dalla storia, dalla tradizione versiliana,fotogrammi di un tempo che non è più, nostalgia di notti belle, tra femmine spettacolari e play boy automuniti di lusso.

Giulietto stava fuori dalla Capannina del Forte e a lui si consegnavano le chiavi della notte, garanzie migliori di un qualunque antifurto ultramoderno. Giulietto non aveva avuto una vita facile. La sua casa stava a Giustaniana, sulla collina di Serravezza, divideva il giorno come operaio in una segheria di marmo a Querceta e il lavoro notturno in viale della Repubblica, al civico 16, indirizzo ufficiale della Capannina. Turni feroci ma Giulietto si lasciava alle spalle il bianco abbagliante della roccia e scendeva verso il buio allegro del Forte. Arrivavano auto da film, Ferrari e Lamborghini, Jaguar e Rolls. Franco Giorgi, amico di tempi lontani, ricorda di quella notte in cui Giulietto gli disse di salire a bordo di un'automobile il cui proprietario, un romano, aveva, quasi inaspettatamente, cambiato vettura, passando da una vecchia e scassata Alfa a una Rolls Royce regale.

All'epoca non esistevano ancora i distributori automatici, Giulietto e Franco puntarono verso l'unica pompa di benzina aperta a quell'ora, a Marina di Pietrasanta, la dotazione fornita dal titolare dell'auto garantiva più di un pieno di carburante. Giulietto guidava fiero la Rolls altrui, così come anche qualunque motociclo e vespino, portandosi da casa il casco di riserva, non si sa mai, la notte è imprevedibile eppoi Giulio era uno nato per gli affari spiccioli, aveva preso in gestione il parcheggio dei bagni Graziella, per le serate di grande esaurito alla Capannina. Veniva Agnelli, l'Avvocato, ovviamente con auto aziendale e donne affascinanti appresso, venivano i Moratti, la dinastia, venivano i signori e i play boy prima che l'ultima, nuova moda imponesse altri stili, altre vetture, altri abbigliamenti, altra educazione.

Ma Giulietto non aveva abbandonato la postazione, il cappello da marinaro, la giubba blu, era presente, pronto a risolvere la pratica, con il sorriso e il garbo che sono, ormai, un ricordo finite in un giorno di primavera.

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