
Un'altra giornata di alta tensione sul confine Est, dove proprio ieri è iniziata l'operazione della Nato "Sentinella dell'Est", dopo l'attacco russo con diversi droni arrivati sui cieli polacchi. Aerei di Varsavia e della Nato si solo alzati in volo per un'operazione preventiva a causa di una nuova minaccia di attacchi con droni nelle zone di confine con l'Ucraina. Stessa situazione nel Nord della Romania dove è scattato l'allerta per il rischio di caduta di detriti di droni russi. Segnali chiarissimi di una situazione bollente, proprio nel momento in cui da parte di Donald Trump, dopo i proclami degli ultimi mesi, arriva un una nuova possibile soluzione al conflitto, sotto forma di sanzioni che implicano affari per gli Stati Uniti. E mentre la Russia continua con le sue pericolose provocazioni.
In Polonia, l'aeroporto di Lublino è stato chiuso dopo che i sistemi di difesa aerea e di ricognizione terrestri erano entrati in stato di massima allerta. "Azioni di natura preventiva per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco". L'allarme è rientrato dopo un paio d'ore con i sistemi di difesa tornati alle normali attività. Situazione simile nella contea di Tulcea, nel Nord della Romania al confine con la regione ucraina di Odessa, dove l'allarme è scattato per una "minaccia proveniente dal cielo" con due caccia F-16 dell'aeronautica militare decollati e poi rientrati. Che la minaccia russa ai confini Est della Nato sia reale, lo conferma proprio Mosca. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che "aerei Mikoyan MiG-31 delle forze aerospaziali russe equipaggiati con missili ipersonici Kinzhal hanno effettuato un volo sulle acque neutrali del Mare di Barents". Un volo che rientra nelle esercitazioni congiunte con la Bielorussia. "Missione di addestramento al combattimento", si legge nella nota del ministero, con "gli equipaggi che si sono esercitati nel lancio di un attacco aereo simulato contro strutture di importanza critica di un nemico fittizio". Nemico fittizio ma provocazione reale, in una zona a due passi dalla Norvegia. Non è un caso che la mossa russa sia arrivata nel giorno in cui ha preso il via "l'operazione Sentinella" della Nato con il vicepremier e ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz che ha ringraziato l'Alleanza per la mobilitazione dicendo che la risposta occidentale "è stata impressionante", con menzioni anche per le forze italiane in azione. "L'operazione Sentinella dell'Est della Nato, difenderà, insieme ai nostri alleati, la sicurezza dell'Europa", dice il segretario della Nato Rutte..
Venti di guerra che soffiano mai così forti anche se la diplomazia continua a muoversi. Il presidente Usa Trump che resta l'ago della bilancia per le trattativa, detta nuove condizioni: "Sono pronto a imporre sanzioni severe alla Russia quando tutti i paesi della Nato avranno concordato e iniziato a fare lo stesso e quando tutti i paesi della Nato smetteranno di acquistare petrolio dalla Russia", ha detto Donald. "Sono pronto a partire quando lo sarete voi. Ditemi solo quando", ha detto chiedendo "dazi dal 50% al 100% alla Cina, da revocare completamente al termine della guerra tra la Russia e l'Ucraina, per porre fine a questa guerra mortale ma ridicola". Una mossa anche per aumentare gli acquisti di greggio dagli Stati Uniti e indebolire il rivale cinese da cui arriva una timida apertura da parte dell'Europa.
"L'Ue ha collaborato, e continuerà a farlo, con tutti i partner globali interessati nel contesto delle sanzioni contro la Russia e della loro applicazione", ha detto un portavoce della Commissione europea, anche se ipotizzare dazi di quel tenore alla Cina non è facilmente ipotizzabile. Ma visto il momento, nulla si può escludere.