Rimini - Ricerca capillare sul territorio e analisi del Dna. Molte suole di scarpe consumate, come si diceva una volta, e sofisticati esami di laboratorio. L'indagine sul terribile stupro avvenuto nella notte fra venerdi e sabato è per metà condotta con i vecchi metodi e per il resto è nelle mani degli esperti che sfruttano le tecnologie più avanzate. Ua trentina di uomini in tutto, in gran parte della Squadra mobile di Rimini, ma con l'aiuto dei funzionari dello Sco, il Servizio centrale operativo della polizia, con sede a Roma.
Il grande problema è dare un nome certo ai quattro magrebini che sono stati ripresi non da una ma da almeno 15 telecamere prima sul lungomare e poi nell'interno. I criminali, infatti, dopo aver colpito con selvaggia violenza i due giovani polacchi, hanno camminato per almeno un chilometro, allontanandosi dal mare, inquadrati da numerosi occhi a infrarossi. Poi, hanno violentato la trans peruviana e si sono dissolti nei pressi dell'aeroporto.
E qui comincia il rebus, perché i quattro potrebbero essere immigrati regolari, ma più probabilmente appartengono al girone dei clandestini, coperti dallo scudo di identità evanescenti, alias che complicano le ricerche, soprannomi che servono per galleggiare nel sottobosco della piccola malavita. Per questo gli investigatori sono sguinzagliati su chilometri e chilometri di spiagge, con le immagini e i video del gruppo. Le loro foto vengono mostrate a decine di persone - migranti, irregolari, piccoli spacciatori - nella speranza di avere l' imbeccata giusta o almeno una soffiata che faccia fare un passo in avanti agli inquirenti. Il lavoro può sembrare semplice, ma è come cercare l'ago in un pagliaio, fra centinaia di disperati.
Contemporaneamente, si sviluppa, a Roma, l' impronta digitale sfumata trovata sui cocci di una bottiglia e si aspettano i risultati sui due differenti profili di Dna «catturati» sui preservativi usati per la violenza ai danni della peruviana.
Naturalmente, si spera in un colpo di fortuna: l' impronta potrebbe coincidere con quella di uno dei tantissimi soggetti fotosegnalati dalle forze dell' ordine, oppure uno almeno dei due Dna potrebbe sovrapporsi perfettamente a uno di quelli custoditi in banca dati. Ma su punta anzitutto su qualche confidente pronto a giocare le proprie carte e a passare agli uomini della legge l' informazione giusta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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